Nella sera di mercoledì scorso a Modigliana, in una sala Bernabei per l’occasione piena di gente per un incontro durato due ore e mezza, si è ricordato in una conferenza promossa dal Comune l’80° anniversario della Liberazione del paese dal nazifascismo, avvenuta il 14 novembre 1944. Prima a intervenire Marika Cicognani in rappresentanza dell’Anpi di Modigliana-Tredozio, sezione ‘Alfredo Samorì’, a seguire l’intervento di Daniele Cesaretti, esperto della ‘Campagna d’Italia’ 1943-45 e rappresentante dei Gurka in Italia, reparto che intervenne nella Liberazione del paese e poi la proiezione di filmati originali dell’epoca girati dall’esercito inglese e presentati da Marco Dalmonte, presidente della Associazione Senio River 1944-45.
"Un’occasione per riflettere insieme – ha spiegato il sindaco Jader Dardi – sull’importanza della memoria e sul dovere di preservare i valori di libertà e democrazia conquistati con sacrificio". Dopo la Liberazione fu affisso in paese un manifesto conservato nella sede comunale che tra l’altro riporta: "La Liberazione era la conclusione vittoriosa di una lotta che prima i martiri poi i patrioti, i combattenti della libertà, uniti nelle file dell’antifascismo e in quella del movimento di liberazione, avevano affrontato in nome della fraternità, della giustizia e della libertà. Oggi nell’Italia libera ricordiamo per le giovani generazioni questi eventi".
Si è parlato di quello che migliaia fra civili, soldati e partigiani affrontarono sul territorio di Modigliana dall’autunno del 1944 alla primavera del 1945. Si sono ricordati i duri scontri che nel novembre 1944 videro tedeschi, gurkha, indiani, britannici, polacchi e italiani lottare tra le colline di Modigliana. Il 14 novembre, dopo aver fatto saltare tutti i ponti del paese, i tedeschi si ritirarono e lo stesso giorno i battaglioni scozzesi entrarono in paese. "Purtroppo poche settimane prima – spiega l’assessore alla cultura Sabrina Samorì –, il 16 ottobre 1944, dodici caccia bombardieri alleati sganciarono su Modigliana molte bombe causando 39 morti e altrettanti feriti, ma di questa tragedia non c’è traccia nei documenti. E’ stato un momento molto coinvolgente anche per ricordi personali condivisi".
Giancarlo Aulizio