Il bar al piano terra gestito da Flora, poi la pizzeria che vede al timone Renam Asirelli de ‘La Marì d’Otello’ e, a salire, l’osteria guidata da tre imprenditori del territorio. I primi tre tasselli di ‘Casa Romagna’ sono già attivi da diverse settimane, ma si è tenuta ieri in una festa su invito, l’inaugurazione ufficiale, con tanto di brindisi augurale e panettone gigante, in tema con le imminenti festività.
Il progetto va a prendere il posto di Eataly a palazzo Talenti Framonti, di proprietà di Civitas, società partecipata e braccio operativo della Fondazione Cassa dei Risparmi (e in buona misura coincidente con la stessa) e vedrà, oltre alle tre realtà legate al mondo della gastronomia, anche la partecipazione di realtà del terzo settore, culturali, aziende del territorio, artigiani. "Il percorso è già avviato – introduce il presidente della Fondazione Carisp Maurizio Gardini –, ma un’ulteriore parte entrerà in rodaggio un po’ alla volta. Casa Romagna è un progetto di cui sentiamo molto la responsabilità e che va a inserirsi nella scia di una visione che aveva già avuto Piergiuseppe Dolcini e Roberto Pinza dopo di lui. Ora, dopo Covid e alluvione, ripartiamo mettendo al centro la Romagna. Qui offriamo una casa accogliente ai forlivesi e ai romagnoli, ma anche alle tante persone che arrivano da fuori e che vogliono incontrare un territorio conoscendo il suo modo di mangiare, ma, più in generale, il suo modo di vivere. Vogliamo che questo posto sia una vetrina per le tante eccellenze delle nostre zone, capace di portare Forlì nel mondo".
L’arrivo di Casa Romagna non può che essere una buona notizia anche per il sindaco Gian Luca Zattini, tra le cui missioni c’è proprio il rilancio di un centro storico che, spesso, sembra faticare a ingranare: "Dopo anni di luci spente è bello vederle di nuovo accese ed è un segnale positivo per il recupero della piazza che sta procedendo a passetti: abbiamo visto il recupero del campanile di San Mercuriale e presto rivivrà anche palazzo Albertini, qui accanto. Il percorso è difficile, sappiamo bene che ci sono problemi legati alle politiche abitative e la rete commerciale è in sofferenza, ma Casa Romagna pone un tassello fondamentale. La nostra piazza è bellissima e ha bisogno del supporto di tutti".
A salutare i presenti, prima che le bottiglie vengano stappate, anche il vescovo Livio Corazza: "Sì, noi abbiamo predisposto il restauro del campanile e, in generale, degli edifici ecclesiastici che ne avevano bisogno e sono anche molto contento dell’inaugurazione di questo nuovo progetto che renderà il centro più attrattivo. Ma l’auspicio maggiore è che qui tornino a vivere le famiglie. È bello vedere, comunque, che così tante realtà diverse tra loro stiano operando per uno stesso scopo: il bene comune".
Nel frattempo Casa Romagna macina prenotazioni: nelle prime settimane di apertura non è stato infrequente il tutto esaurito in tutti e tre i locali.