di Quinto Cappelli
Dopo anni di dibattiti, progettazioni e rinvii, finalmente venerdì sono stati consegnati i lavori per il restauro ed il recupero dell’ex Casa del Fascio di Predappio, chiusa ormai da quasi ottant’anni. Tre gli atti formali della consegna: lettura dell’atto di consegna lavori fra l’ufficio tecnico comunale e i diversi progettisti che hanno anche l’incarico della direzione lavori dello Studio Valle di Roma, fra cui Cesare Valle di Roma e Giancarlo Gatta di Forlì; sopralluogo sull’immobile di 2700 metri quadrati dei tecnici dello Studio Valle, dei tecnici comunali col sindaco Roberto Canali e con la ditta Sapit di Roma, che ha vinto l’appalto; consegna delle chiavi dell’edificio. A quanto ammonta la spesa del primo lotto di lavori? A 2,2milioni di euro, sui 3,5 milioni a disposizione da anni (la differenza serve per la progettazione, le spese tecniche, Iva e varie). Dalla data di consegna la ditta ha 45 giorni per iniziare i lavori, cioè entro settembre prossimo. Poi restano a disposizione 450 giorni per i lavori.
"Se tutto andrà bene – commenta il sindaco Roberto Canali – entro il 2024 la ditta dovrebbe terminare i primi lavori, che consistono nel miglioramento sismico e nella messa in sicurezza dello storico immobile". Nel frattempo l’amministrazione comunale non resterà con le mani in mano, "ma dovrà continuare a cercare i soldi per i lotti successivi necessari per completare l’opera sia all’interno sia all’esterno". Aggiunge il sindaco Canali: "Finora abbiamo già fatto domanda per un milione di euro sui fondi del Pnrr e per 500mila euro alla Regione per la Rigenerazione urbana, richieste per ora non finanziate. Quindi si tratta di proseguire a fare domande sui bandi in cui possono rientrare questi tipi di interventi".
Alla domanda in che cosa sarà trasformata l’ex Casa del Fascio al termine di tutti i lavori, il sindaco risponde: "In questo momento partiamo e poi vedremo come vanno i lavori e i finanziamenti successivi. Dopo anni di tante parole e discussioni, siamo arrivati ad un punto fermo: si apre il cantiere". Voluta da Benito Mussolini nel 1934 su disegno in stile razionalista dell’ingegnere forlivese Arnaldo Fuzzi, la Casa del Fascio e dell’Ospitalità fu inaugurata il 21 aprile 1937, come centro della vita politica, sociale e turistica della città natale del duce, tanto che nel 1937 la Casa dell’Ospitalità accolse 50mila ’pellegrini’ provenienti da tutta Italia, fra cui Vittorio Emanuele III e il principe Umberto.
Nel 2010 il ministero del Beni culturali ha dichiarato la struttura edificio di interesse culturale e il Demanio nel 2016 l’ha donata al Comune. I lavori dell’intera ristrutturazione prevedono una spesa intorno ai 10milioni di euro. Tolti i 3,5 del primo lotto, gli altri sono ancora da trovare. Si arriverà a vedere la seconda inaugurazione il 21 aprile 2037, in occasione dell’anniversario della prima?