Tiziano Carradori, direttore generale Ausl Romagna, replica prontamente alle accuse espresse da vari candidati di centrodestra riportate dal Carlino dell’edizione di lunedì.
In particolare il direttore generale vuole puntualizzare la questione dei "conti in rosso" sottolineata dal candidato della ‘Civica Elena Ugolini’, Francesco Casadei Gardini. Le considerazioni del candidato, secondo Carradori, "dimostrano una totale non conoscenza della costruzione dei bilanci sanitari e del meccanismo dei criteri di finanziamento".
Uno dei punti in questione è l’affermazione di Gardini sul fatto che l’Ausl Romagna vada in attivo solo grazie ai trasferimenti regionali: "Ma questo vale per tutte le aziende sanitarie – rimarca Carradori –. Infatti, se si eccettua la quota parte delle entrate proprie che notoriamente non supera il 10% dei ricavi, tutti i finanziamenti delle aziende derivano da trasferimenti del Fondo Regionale, che a sua volta arrivano dal fondo sanitario nazionale". Anche la scelta di usare i bilanci di previsione da parte del candidato non trova d’accordo il direttore, che ricorda come il bilancio di previsione riporti "con grande precisione, i costi che l’Azienda sosterrà, mentre i ricavi vengono solo parzialmente definiti da una preliminare assegnazione del fondo sanitario regionale. La Regione infatti, al momento della definizione dei bilanci di previsione da parte delle Aziende, trattiene a livello centrale centinaia di milioni di euro che serviranno poi ad equilibrare o correggere le imperfezioni del finanziamento alle aziende".
Carradori ricorda poi agli esponenti del centrodestra come sia il bilancio previsionale sia quello consuntivo siano stati approvati all’unanimità dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria, in cui sono presenti tutti i sindaci della Romagna. "Per quanto riguarda il passivo – continua Carradori – e per quanto i debiti di cui allo stato patrimoniale, trovo francamente singolare che si consideri solo il passivo, dimenticandosi dell’attivo. Il totale attivo è pari a 1.438.356.271,36 euro".
Il direttore fenerale cita poi altri numeri: il totale debiti nel 2023 è diminuito del 14,59% rispetto all’anno precedente passando da 722.862.478,74 euro a 617.368.168,05 euro, (il 31 dicembre 2020 il totale dei debiti era pari a 787.333.183,79 euro). "Nello stesso periodo – conclude Carradori – il patrimonio netto aziendale è cresciuto del 22,78% passando da 547.850.199,58 euro a 672.665.950,51 euro. I tempi di pagamento dei fornitori si attestano mediamente a 54 giorni dal ricevimento della fattura, al di sotto del limite di 60 giorni stabilito dalla normativa".