PAOLA MAUTI
Cronaca

Caos consiglio comunale. Nuova seduta il 16 luglio

Quel giorno sarà eletto il presidente. Intanto Valli (Pd) contesta la maggioranza: "Martedì abbiamo subìto pressioni, messe in dubbio le cariche di garanzia".

Caos consiglio comunale. Nuova seduta il 16 luglio

Caos consiglio comunale. Nuova seduta il 16 luglio

Dopo la fumata nera nella prima seduta del consiglio comunale riguardo all’elezione del presidente, la partita è rimandata al 16 luglio. Un lasso di tempo che dovrebbe essere congruo e tale da consentire alla maggioranza di sbrogliare la matassa individuando un candidato con il giusto profilo. Tramontata definitivamente l’ipotesi Daniele Mezzacapo e bruciata la soluzione Loris Ceredi, con la Lega che in consiglio ha fatto saltare il banco proponendo, a sorpresa, la candidatura di Marco Catalano, i giochi sono di nuovo del tutto aperti.

"Il 2 luglio è accaduto qualcosa di inedito – dice Elisa Massa che, con le sue 979 preferenze, è risultata la più votata tra i candidati dell’opposizione e che martedì ricopriva il ruolo di vicepresidente del consiglio comunale –: non era mai capitato che la maggioranza non si presentasse unita all’appuntamento del primo consiglio".

"Si tratta di una normale dialettica politica, la stessa cosa è accaduta a Cesena al Pd – dice Fabrizio Ragni, capogruppo di Fratelli d’Italia –. Se l’opposizione avesse votato per Ceredi, il candidato peraltro indicato dalla Civica, oggi avremmo il presidente del consiglio. Adesso, invece di occuparci dei problemi della città, dobbiamo stare fermi fino al 16 luglio". E la prossima volta sarà necessariamente quella buona, perché si voterà ad oltranza: nella prima e nella seconda chiamata sarà ancora necessaria la maggioranza di due terzi; poi, tra i due candidati più votati, si andrà a ballottaggio con maggioranza semplice dei presenti; in caso di parità, sarà eletto il più anziano.

"La maggioranza, che si è spacciata come unita durante la campagna elettorale, in realtà si è rivelata del tutto divisa – attacca Michele Valli, segretario cittadino del Pd –. Dopo Mezzacapo, non mi sarei mai aspettato che la maggioranza bruciasse Ceredi. Noi abbiamo alle spalle strutture serie e dobbiamo poterci confrontare. Aspettiamo che ci presentino un candidato unitario e credibile. Allora faremo le nostre valutazioni e ci muoveremo in piena condivisione".

Si spinge, Valli, ad accusare la maggioranza di avere fatto pressioni nei confronti dell’opposizione. "In consiglio, durante la pausa – dice –, è accaduta una cosa gravissima: ci hanno fatto capire che, nel caso in cui non fosse stato eletto Ceredi, non sarebbero passate le consuete prerogative della minoranza. Cioè che non sarebbe stata scontata l’attribuzione delle cariche di garanzia, quelle che sono appannaggio dell’opposizione, ovvero la vicepresidenza del consiglio e la presidenza della prima commissione".

L’affondo di Valli tocca poi Forlì Cambia: "Dicono che è una lista civica, ma non sembra così, visto che hanno eletto come capogruppo Leonardo Gallozzi, presidente territoriale di Italia Viva". E continua Valli ricordando quella che è sembrata una scivolata del capogruppo: "Con Gallozzi sono però d’accordo su quanto ha dichiarato in consiglio e cioè che la città bisogna lasciarla meglio di come è stata in questi anni".