"Cambiamento climatico, venerdì scatta la protesta"

La manifestazione dei Fridays for future partirà alle 9 da piazzale della Vittoria. Poi, dopo il corteo per le vie del centro, si terranno interventi fino alle 12

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L’invito è di quelli perentori: "Non c’è più tempo. Non lo diciamo noi, lo dice tutta la comunità scientifica. O si cambia la tendenza nei prossimi sette anni o raggiungeremo il punto di non ritorno e i cambiamenti climatici saranno permanenti, con conseguenze nefaste per tutti noi". L’invito dei fridays For Future di Forlì è quello di partecipare in massa allo sciopero globale per il clima del prossimo 24 settembre (venerdì). "La data non è scelta a caso – spiegano gli organizzatori –, fra poco si svolgerà la Cop26, l’appuntamento nel quale gli stati dovranno dire cosa faranno per rispettare gli accordi di Parigi. Una presa di impegno non più prorogabile e per la quale ci sarà bisogno della pressione di tutti, affinché si faccia subito qualcosa, non fra cinque anni, ma ora".

Tutta la cittadinanza è chiamata così a manifestare in piazza. L’appuntamento è in piazzale della Vittoria alle ore 9. Da qui partirà il corteo per le vie del centro, per poi tornare al punto di partenza. Dai gradini del monumento, fino alle 12, si alterneranno poi interventi da parte di esperti, con qualche intermezzo musicale dal vivo dei LoudBanner. Saranno presenti Matteo Miluzio e Filippo Bonaventura, il primo astrofisico dell’European Space Agency ed entrambi divulgatori scientifici, fondatori della pagina ‘Chi ha paura del buio?’, a seguire anche Alessandro Bottacci, direttore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. ‘Uniti per il clima, riscriviamo la Storia’.

"Questo appuntamento è il più importante di tutti– spiegano gli organizzatori –. Dopo gli eventi climatici estremi di questa estate e le devastanti trombe d’aria appena abbattutesi su Carpi e Pantelleria, la crisi climatica è sotto gli occhi di tutti. Siamo di fronte a un bivio e urge fare una scelta".

Il tempo è poco. "Conosciamo le soluzioni da tempo – spiegano i ragazzi –, ma non abbiamo mai agito trattando l’emergenza climatica come tale. Perché quello che manca non sono le soluzioni, ma la volontà politica di metterle in atto. Agli adulti chiediamo di sentirsi parte di questo momento storico e di non lasciarci soli. Abbiamo bisogno di essere uniti, perché sono gli adulti che lavorano, prendono decisioni, amministrano le nostre città e lo Stato. Sono i nostri tecnici, i nostri ingegneri, i nostri politici. Ciò che serve per garantire un futuro alle giovani generazioni, la transizione ecologica, è anche ciò che migliorerebbe da subito la qualità della vita di chi oggi vive il presente. Un’aria più pulita, città più vivibili e migliaia di nuovi posti di lavoro più sicuri: siamo tutti coinvolti e dobbiamo agire insieme, senza perdere altro tempo". Matteo Bondi