Cambiamento climatico: "Mercoledì è caduta 4-5 volte la pioggia dell’intero settembre"

Il meteorologo Randi: "Il record a Modigliana, 400 millimetri in 48 ore. Nel 2023 effetti più catastrofici, ma stavolta intensità maggiore". .

Cambiamento climatico: "Mercoledì è caduta 4-5 volte la pioggia dell’intero settembre"

Il meteorologo Randi: "Il record a Modigliana, 400 millimetri in 48 ore. Nel 2023 effetti più catastrofici, ma stavolta intensità maggiore". .

Pierluigi Randi, tecnico meteorologo, quale è il quadro della situazione?

"Il vortice depressionario che ha causato il maltempo mercoledì si sta spostando verso est. E i venti da nord-est che avevano soffiato fino a mercoledì sera si sono esauriti".

Cosa c’entrano i venti?

"Quando soffiano da nord-est, l’acqua dei fiumi non riesce a defluire verso l’Adriatico".

È stato il combinato disposto di questi due fattori a causare i disastri dell’altro giorno?

"Sì, ma il fattore principale è dovuto alle precipitazioni molto violente che hanno colpito tutta la fascia appenninica, con temporali a catena dal primo pomeriggio di mercoledì. Sono caduti fino a 100 millimetri in un’ora, che si sono andati a sommare a quelli precedentemente caduti. Il problema deriva di fatto dalla grande quantità d’acqua caduta. Nel complesso sono stati superati i 300 millimetri in 48 ore, in qualche caso siamo andati oltre i 400".

Quali le zone più colpite?

"I 400 millimetri sono stati registrati dalla stazione Arpae di Modigliana. Gli altri valori importanti sono nel Faentino: 305 a Casola Valsenio, 330 a San Cassiano, poi siamo tra i 250 e i 280 a Brisighella e Riolo Terme".

Per capire meglio, ci dia un’ordine di grandezza.

"In 24 ore è piovuta una quantità 4-5 volte superiore ai valori medi dell’intero mese di settembre".

Cosa significa se paragoniamo la situazione odierna con il 2023?

"Questa volta l’intensità della pioggia è stata maggiore. Non ci sono mai state pause. Nel 2023 la situazione è stata catastrofica, quest’anno è grave. Siamo un gradino sotto. Nel 2023 esondarono o ruppero gli argini 24 fiumi in tutta la regione".

Che previsioni ci sono per la prossima settimana?

"C’è il rischio, tra lunedì e martedì, che piova ancora, ma saranno precipitazioni che non dureranno tantissimo e che non avranno l’intensità di quelle che hanno causato l’attuale situazione".

Quanto accaduto era prevedibile?

"Solo in parte, perché il temporale è un fenomeno più difficile da prevedere. Avevamo una ’forchetta’ di pioggia tra i 120 e i 300 millimetri e purtroppo si è verificato lo scenario peggiore. Questo modo di piovere per noi è nuovo: 300 millimetri erano già caduti, ma in 4-5 giorni, non in 48 ore. Quindi piove molto, i fiumi si ingrossano più rapidamente e via dicendo. Abbiamo avuto tre eventi alluvionali simili in un anno e mezzo. Abbiamo un’atmosfera e un mare molto caldi. I valori dell’Adriatico sono superiori di 3-4° alle medie del periodo".

Cosa ne consegue?

"Un mare troppo caldo ha un eccesso di energia che viene ’sfruttato’ dalla perturbazione con le precipitazioni che abbiamo avuto. Con un mare con valori nella media, avrebbe piovuto il 30-40% in meno".

Insomma, gli effetti del cambiamento climatico li tocchiamo con mano.

"Sì. E visto che le temperature continueranno ad aumentare, avremo ancora temporali violenti con forte intensità. Dobbiamo intervenire sul territorio per adattarci a questo nuovo clima".

Immagini di essere un amministratore: quali sono gli interventi che realizzerebbe?

"Le casse di laminazione servono: vanno fatte a monte per evitare che l’acqua arrivi a valle. Vanno individuate le aree adatte, come per gli invasi. Poi bisogna ridare spazio ai fiumi, sono troppo stretti, perché si è costruito troppo e si è dato spazio all’agricoltura intensiva, ma il corso dei fiumi va allargato. In ambito urbano ci sono le città-spugna, dove con accorgimenti strutturali sono state create aree in grado di incamerare l’acqua in eccesso in caso di temporali violenti".

Luca Bertaccini