Un vantaggio o un problema? Da qualunque prospettiva lo si guardi, una cosa è certa: ormai aderire al ‘Black Friday’ per i commercianti è praticamente un obbligo. Il celebre ‘venerdì nero’ nato negli Stati Uniti come una giornata di sconti speciali per rilanciare gli acquisti in un periodo di fisiologica flessione delle spese, è stato esportato in Italia da qualche anno, fino a diventare una tradizione consolidata. L’appuntamento è domanì, ma sono in tanti ad aver anticipato la data estendendo le promozioni a tutta la settimana.
"Quella del Black Friday – conferma il direttore di Confcommercio Alberto Zattini – è diventata una consuetudine attesa sia dai consumatori che dalle aziende. È inevitabile che, in un panorama di crisi dei consumi, anche questa diventi una mutua opportunità, per il cliente che può fare acquisti spendendo meno e per l’esercente che ridà slancio alle vendite". Zattini poi si spinge verso una riflessione più ampia: "Questo è un periodo di luci e ombre: da un lato vediamo una evidente stagnazione dei consumi, dall’altro c’è ottimismo in prospettiva del Natale, infatti sono già diversi i clienti che stanno entrando nei negozi con una certa curiosità che fa ben sperare per le prossime settimane". Secondo il direttore di Confcommercio, però, il Black Friday non va visto come un concorrente del Natale: "Sono occasioni diverse: sicuramente in molti approfitteranno delle prossime ore, ma resta il fatto che in dicembre arrivano le tredicesime. Nonostante le promozioni, è sempre quello delle feste il periodo più rilevante dal punto di vista delle vendite".
La pensa diversamente Giancarlo Corzani, direttore di Confesercenti: "È una dinamica con la quale non si può fare a meno di fare i conti: vista la concorrenza con le grandi aziende e con l’online, evitarla è come tentare di fermare il mare con le mani, tant’è che adesso vi aderiscono realtà di ogni tipo". Secondo Corzani, però, i ‘contro’ sono notevoli: "In prossimità del Natale queste scontistiche diventano molto problematiche per chi deve fare quadrare i conti della sua attività e il contrappeso è negativo". Nell’opinione di Corzani, infatti, il rischio è che i consumatori anticipino i regali, mettendo in difficoltà i commercianti. "Questa è un’iniziativa pensata dai grandi gruppi commerciali che ne traggono beneficio, mentre le realtà più piccole, costrette ad adattarsi alla tendenza, a conti fatti, ricavano più svantaggi che vantaggi".
Sofia Nardi