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Bertinoro, stop alle barriere architettoniche
Durante un incontro pubblico che si è svolto alla scuola elementare di Fratta Terme è stato presentato, ieri, il Peba, Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Si tratta di uno strumento che dovrebbe monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici e degli spazi urbani per tutti i cittadini, promuovendo un ambiente più inclusivo e accessibile.
L’incontro di ieri è servito a divulgare quanto studiato fino ad ora e la modalità con la quale il piano si sta definendo, mentre, per la sua approvazione, bisognerà aspettare qualche mese per la giunta e l’autunno per il consiglio comunale.
Ogni frazione che compone il Comune di Bertinoro è stata interessata da una campagna di monitoraggio da parte dei tecnici incaricati che hanno redatto una prima lista di edifici pubblici, ma anche aree urbane, come per esempio piazze e percorsi pedonali, individuando per ognuno di essi le criticità relative sia alla presenza di barriere architettoniche vere e proprie, ma anche di impedimenti sensoriali o cognitivi.
"L’eliminazione delle barriere architettoniche è senz’altro un processo che richiede impegno, collaborazione e molte risorse, ma un piano ben strutturato può aiutare significativamente la gestione di questo processo – queste le parole con cui la sindaca, Gessica Allegni, ha presentato lo studio – grazie a un finanziamento Regionale, abbiamo incaricato lo Studio dell’architetto Stefano Maurizio per redigere il Peba che, entro l’estate, verrà adottato in giunta, per poi essere approvato entro l’autunno".
Il piano servirà a tenere monitorata la situazione, definire le modalità di intervento e le priorità di questi, oltre a presentare progetti per intercettare finanziamenti ad hoc. Su Bertinoro centro, per esempio, sono stati monitorati 12 edifici pubblici e 15 ambiti urbani, registrando ben 461 barriere architettoniche. La stessa cosa è stata fatta per tutte le frazioni, riportando quindi l’elenco di dove poter intervenire.
Matteo Bondi