Cesena, 30 settembre 2014 - Il giudice per le indagini preliminari ha archiviato i vertici (uscenti) della Provincia di Forlì-Cesena, indagati per abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica. A richiedere l’archiviazione è stata la stessa Procura della Repubblica del tribunale di Forlì.
Complessivamente erano indagate 28 persone: l’ex presidente della Provincia Massimo Bulbi, la sua giunta (ad eccezione degli assessori Maurizio Castagnoli e Gianluca Bagnara, che non firmarono la delibera contestata dagli inquirenti), i consiglieri provinciali di maggioranza, il segretario - direttore generale, il dirigente di ragioneria dell’ente e il presidente della società Area Blu.
Ad essa la Provincia aveva affidato l’installazione e la gestione di 5 autovelox (in postazione fissa) sul territorio provinciale. Area Blu è una società a partecipazione pubblica che ha come socio di maggioranza il Comune di Imola (con il 70% delle quote); la Provincia ne possiede il 7% (pari ad un investimento di 25.800 euro). L’archiviazione del procedimento penale è del 15 settembre.
Una decisione, quella del gip del tribunale di Forlì che, spiega la Provincia in una nota, "che conferma la correttezza dell’operato degli amministratori provinciali e degli atti da essi adottati". I sostituti procuratori Filippo Santangelo e Antonio Vincenzo Bartolozzi contestavano agli amministratori provinciali la congruità da parte della Provincia di Forlì-Cesena dell’affidamento e dell’installazione degli autovelox ad Area Blu.
Nel mirino degli inquirenti erano finiti gli autovelox sulla Bidentina, tra Carpena e Forlì, a Vecchiazzano (lungo lo ‘stradone’ che porta a Castrocaro) e sulla Cagnona di Cesena, strada che collega San Mauro al mare (quest’ultimo macchinario è stato poi spento).
Nel corso di questi anni, ricorda la Provincia, erano "già stati respinti due ricorsi incidentali presentati dalla Procura della Repubblica per il sequestro degli autovelox installati", in particolare uno dal Tribunale del Riesame di Forlì in luglio e l’altro dalla Corte di Cassazione nel marzo di quest’anno. All’inizio dell’anno i sostituti procuratori interrogarono l’allora presidente della Provincia Massimo Bulbi (diventato poi sindaco a Roncofreddo). Nell’occasione l’amministratore con una serie di memorie scritte aveva ribadito la bontà del suo operato e di quello degli altri componenti la giunta. Ora la decisione del giudice per le indagini preliminari mette la parola fine alla vicenda.