"Difficoltà insormontabili". Così poche settimane fa si era espresso, in un’intervista al Carlino, il sindaco Gian Luca Zattini parlando dell’accoglienza dei migranti e in particolare facendo riferimento ai massicci arrivi di minori non accompagnati che hanno in breve tempo riempito tutte le strutture disponibili. "A breve – aveva aggiunto Zattini – potremmo trovarci in una situazione davvero spiacevole. Non possiamo continuare così". Era il 22 agosto. Ma come si è evoluta, ora, la situazione? Innanzitutto la Prefettura ha emanato un nuovo bando datato 5 ottobre per individuare altre strutture per la presa in carico di migranti minorenni.
Il bando, firmato dalla vice prefetto Giovanna Longhi è un’estensione del precedente appello dell’11 settembre e allunga le tempistiche per presentare domanda fino al 30 novembre: "In considerazione del recente eccezionale intensificarsi del fenomeno migratorio, con la conseguente impellente necessità di presa in carico e accoglienza di migranti, da collocare presso idonee strutture". Del resto, "al precedente termine del 30 settembre è pervenuta soltanto una manifestazione di interesse, per un numero complessivo di 12 posti di accoglienza, che non soddisfa l’attuale fabbisogno alloggiativo".
Gli incessanti arrivi di giovanissimi continuano a mettere in crisi la macchina dell’accoglienza, al punto che in più casi si è rivelato necessario ricorrere anche a soluzioni di emergenza come l’alloggio in hotel e soluzioni definitive (o che, quantomeno, consentano maggiore respiro organizzativo) tardano ancora ad arrivare: "Rispetto ai minori non accompagnati – spiega l’assessora al welfare Barbara Rossi – a oggi sono in carico al servizio sociale 28 minori, tutti accolti in comunità educative gestite da enti del terzo settore con contratto o convenzione con il Comune. I minori sono tutti maschi e provengono in prevalenza da Egitto, Tunisia e Pakistan. Nell’ultimo anno è aumentata l’età di arrivo dei minori che ad oggi è di 16 anni".
Il Comune di Forlì dispone di 45 posti in totale dedicati all’accoglienza di uomini adulti: sono alloggi che fanno capo al progetto ‘Sistema di accoglienza e integrazione’ (Sai) in convenzione con in ministero dell’Interno, la cui gestione spetta alla cooperativa Dia.Logos. "Ad oggi quei posti sono occupati in prevalenza da cittadini asiatici, bengalesi e pakistani – prosegue Rossi –, mentre fino a qualche mese fa gli ospiti accolti provenivano soprattutto dal continente africano". Il ‘Sai’ non è l’unico progetto di accoglienza attiva, infatti nel territorio comunale ci sono anche i Cas (centri di accoglienza straordinaria), gestiti per la maggior parte da enti del terzo settore convenzionati con la prefettura, dove i migranti stazionano di solito per il tempo necessario ad essere reindirizzati ad altre destinazioni. Sul distretto di Forlì ci sono strutture Cas e Sai per adulti, ma non per i minori.
Sofia Nardi