Cosa succederà dal 1 febbraio prossimo? Il servizio di assistenza domiciliare continuerà ad essere erogato? Il tempo stringe e le certezze di Cristian Grandini, cittadino bertinorese affetto da disabilità motoria grave, iniziano a essere sempre meno. Grandini, che ha 44 anni, vive da solo a Ospedaletto e per anni ha usufruito del servizio di assistenza domiciliare per 4 ore settimanali erogato dal Comune di Bertinoro. Lo scorso novembre l’ufficio dei servizi sociali del Comune gli ha scritto per informarlo che a fine anno l’assistenza domiciliare si sarebbe interrotta. Questo perché Grandini è fuori età in quanto: "I servizi domiciliari erogati dai Comuni – si legge nella missiva – sono volti a favorire la permanenza dell’anziano (persona oltre i sessantacinque anni)". Una situazione che poteva essere gestita "in deroga" fino a quando il numero delle richieste, da parte degli aventi diritto, quindi gli anziani, "poteva consentire eccezioni, ma che ad oggi ciò non è più possibile dal momento che il numero delle domande di attivazione di tale servizio, da parte di cittadini anziani del Comune di Bertinoro in condizione di non autosufficienza certificata anche dall’Unità di Valutazione Geriatrica, sta raggiungendo numeri elevati".
Nella stessa lettera, oltre a dare la data di cessazione del servizio, si dà anche il suggerimento di rivolgersi al servizio adulti disabili che fa capo, in questo caso, al Comune di Forlì. "Cosa che ho prontamente fatto – spiega Grandini – anche perché altrimenti il servizio sarebbe stato sospeso, invece mi è stato prorogato fino al 31 gennaio". Nella giornata di venerdì Grandini ha partecipato a Forlì a una commissione con i funzionari della stessa città, al seguito della quale la sua posizione dovrà essere vagliata dai dirigenti "dei due Comuni e dell’Ausl – spiega – in quanto vi è anche una componente sanitaria". Per ora il termine per l’erogazione del servizio di assistenza domiciliare è ancora fissato al 31 gennaio, ma "mi sono sentito nuovamente ribadire che, a decorrere da febbraio, non sanno se detto servizio potrà continuare causa mancanza di fondi pubblici". Nell’attesa di avere la risposta alle domande iniziali, Grandini se ne pone anche altre.
"Che cosa ne sarà della mia persona e del mio futuro a decorrere da tale data? Si trovano sempre, puntualmente e senza troppi problemi, soldi pubblici per fare altro, ma – conclude – non per aiutare un cittadino italiano che ha veramente bisogno. A cosa servono quindi i soldi di tutte le tasse corrisposte giornalmente da tutti noi?".
Matteo Bondi