SOFIA NARDI
Cronaca

Artista ‘marchia’ 122 negozi sfitti: “Da voi vetrine sporche o rotte, riflettete sul degrado: è tragico”

Si potranno pulire con l’acqua. L’autrice aveva appena ‘colpito’ Ravenna: 2.400 spazi in tutto il Nord Italia

A destra Freak of Nature: il suo simbolo sono le canne di bambù

A destra Freak of Nature: il suo simbolo sono le canne di bambù

Forlì, 29 dicembre 2024 – Il tema dei negozi sfitti è una spina nel fianco per la città, una deriva alla quale da anni si cerca di far fronte con scarsi risultati: le saracinesche abbassate e le vetrine buie e polverose, di fatto, sono sempre di più. E ora sono state anche censite. Sono in tutto 122 i negozi del centro segnati con il logo dell’artista milanese di origine veneta Freak of Nature (all’anagrafe Federica Agnoletto) che, da anni, ha fatto sua la missione di marchiare con le sue caratteristiche canne verdi gli spazi vuoti nei centri storici delle città italiane. Va subito precisato che i colori sono a base d’acqua e si puliscono con un colpo di spugna: nessun imbrattamento né conseguenze penali.

Nella notte tra venerdì e sabato ha agito a Forlì, la sua ventisettesima performance, appena un giorno dopo il blitz a Ravenna (dove però ha avuto “problemi organizzativi” che l’hanno costretta a fermarsi senza finire il centro). Spesso ha ‘colpito’ nella sua terra, a cominciare dalla sua città Vicenza (90 negozi sfitti), ma anche in Emilia: secondo la contabilità che aggiorna nella sua pagina social, a Ferrara ha marchiato 105 vetrine, a Parma 70, Modena 80, Reggio Emilia 140, Bologna 80. È la sua prima volta in Romagna. Il record finora è di Milano con 160. Altre grandi città: a Udine 140, Brescia 137, Venezia 130 (più i 145 di Mestre), Padova 125, Verona e Mantova 100. In totale siamo a 2.398 vetrine nel corso degli anni.

Un passante osserva un negozio colorato e numerati nella notte da Freak of Nature in corso Garibaldi (foto Salieri)
Un passante osserva un negozio colorato e numerati nella notte da Freak of Nature in corso Garibaldi (foto Salieri)

Lo scopo, spiega sul web, è “inserire la natura nello spazio abitato, costruito o abbandonato”. “L’obiettivo è portare sotto i riflettori di cittadini, amministratori, associazioni di categoria e media, le tante attività sfitte e negozi abbandonati che ormai ci circondano e che persistono in un limbo di attesa indefinita verso una nuova identità, inducendo a una riflessione sociale e a un dialogo costruttivo sul fenomeno dello spopolamento commerciale identitario”. I bambù stilizzati, sottolinea l’artista, “sono un intervento di denuncia che non genera alcun danno ma che induce i cittadini a scontrarsi e riflettere su ciò che sta accadendo nella stragrande maggioranza delle città italiane: la crisi economica, troppi spazi vuoti, perdita di identità, spopolamento, degrado urbano e umano, mancata integrazione e la difficoltà nell’essere a misura d’uomo”.

Forlì si inserisce senz’altro tra le realtà più ricche di spazi sfitti. Contattata dal Carlino, Freak of Nature spiega: “La situazione che ho trovato a Forlì è decisamente tragica, ma del resto mi ero già informata sulla città e sapevo che quello delle vetrine sfitte è un suo problema annoso. Mi dispiace aver trovato tante vetrine molto sporche o rotte, che versano in evidente stato di abbandono ormai da anni: sarebbe bastato poco per migliorarne almeno l’aspetto”.

Come viene accolta la sua arte? “Non va presa sul personale”. Anche se ammette che, nel tempo, “qualche sindaco o assessore si è sentito toccato e offeso”. Non sembra il caso del vicesindaco Vincenzo Bongiorno, che ha la delega al centro storico: “Le vetrine sfitte sono una costante in tutta Italia e Forlì non fa eccezione. Se i negozi segnalati dall’artista sono più numerose che altrove è anche perché il nostro centro è molto esteso, paragonabile per vastità addirittura a quello di Firenze”. Insomma, l’incursione “mette in evidenza una problematica reale, dovuta in buona parte alla tendenza di fare sempre più acquisti online e negli ipermercati”.

È l’occasione per riflettere, come probabilmente l’artista voleva: “Da parte nostra, continuiamo a lavorare per incentivare nuove aperture e per evitare che i negozi storici finiscano per chiudere i battenti, ma deve essere un impegno da parte di tutti: dobbiamo impegnarci a fare acquisti nei negozi di vicinato, perché quei negozi sono preziosi presìdi del territorio che arricchiscono la città e migliorano la nostra qualità di vita anche grazie al contatto umano”. E le vetrine segnate da Freak of Nature? “Le puliremo, ma prima faremo qualche foto per conservare memoria del gesto artistico”.

Quanto all’artista, spiega: “Resterò ancora qualche giorno in Romagna”. Presto potrebbe lanciare la sua provocazione anche altrove.