
In aumento anche i contributi per l’integrazione della retta e il sostegno al reddito
Negli ultimi cinque anni, il Comune di Forlì ha registrato un incremento progressivo della spesa destinata ai servizi per le persone non autosufficienti. "L’area anziani ha visto un mantenimento dei servizi socio-sanitari a carattere residenziale e un potenziamento di quelli a sostegno della domiciliarità", spiega Angelica Sansavini, assessora al welfare. L’assegno di cura, il principale strumento a favore delle famiglie che assistono a casa propria un anziano autosufficiente, è sempre più richiesto. "Nel 2024 ne sono stati erogati 1.173 nell’ambito del territorio di Forlì (di cui fanno parte 15 Comuni), per un importo variabile a seconda del livello di non autosufficienza dell’utente. Per l’anno 2025 – continua l’assessora –, il comitato di distretto dei Comuni dell’area forlivese ha rivisto i criteri di accesso al contributo per rispondere ai bisogni delle persone più in difficoltà".
Al fianco del Comune, a sostenere con importanti risorse i progetti domiciliari e i percorsi di attività diurne a contrasto della solitudine, c’è la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. "Sono in aumento le richieste di ricoveri temporanei per aiutare i familiari nel lavoro di cura, così come le ore di assistenza domiciliare e dell’operatore di quartiere. Non solo – prosegue Sansavini –, anche la reperibilità di operatrici socio-sanitarie, con funzioni di monitoraggio e supporto alla quotidianità degli anziani, soprattutto quelli soli". Anche il servizio di consegna dei pasti a casa ha registrato un aumento nell’ultimo biennio: "Si tratta di un incremento del 40%: sono 356 le persone nel 2024 che hanno usufruito del servizio. Gli anziani inseriti in strutture sono stati 662 e 97 quelle nei centri diurni, in crescita rispetto al 2023 (erano 622 nel primo caso e 68 nel secondo). In aumento anche i contributi per l’integrazione della retta e il sostegno al reddito: 194 i soggetti beneficiari nel 2024".
I servizi di competenza dell’Unità Anziani sono molteplici: "Oltre a quelli a favore della domiciliarità e residenzialità delle persone non autosufficienti – sottolinea Maria Laura Gurioli, responsabile dell’Area anziani e disabili del Comune – da anni collaboriamo con gli enti del terzo settore del nostro territorio. Questo perché negli ultimi anni il bisogno delle famiglie è cambiato, così come la società e il contesto nel quale si trovano a intervenire i nostri operatori". La pandemia, ad esempio, ha fatto da spartiacque. "Il Covid – spiega la referente – ha acutizzato situazioni di fragilità che hanno portato a un aumento delle richieste di presa in carico. L’apertura del Punto Unico di Accesso per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie (via Oberdan 11) è un esempio di attenzione all’evolversi dei bisogni e alla riorganizzazione dei servizi".
Valentina Paiano