"Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia: ne abbiamo ripetute testimonianze. Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto) è tornato a parlare delle alluvioni, alle quali aveva già dedicato parte del suo messaggio di fine anno il 31 dicembre 2023. In quel caso, le sue parole furono rivolte a quelli che in Romagna si chiamano ‘burdel de paciug’: "Ho riconosciuto i valori della Repubblica nella operosa solidarietà dei ragazzi di tutta Italia che sui luoghi devastati dall’alluvione spalavano il fango e cantavano ‘Romagna Mia’".
Nel corso dell’anno appena terminato, però, sono arrivate numerose nuove emergenze, con allagamenti, fino ad arrivare a settembre, con il disastro di Traversara (nel comune di Bagnacavallo) e l’esondazione dei fiumi a Modigliana, paese che Mattarella visitò il 30 maggio 2023 e ora nuovamente colpito. E anche le parole del Capo dello Stato, dunque, si sono spostate dalla gestione nell’immediatezza del disastro al grande tema della prevenzione e della messa in sicurezza. E soprattutto mandano un segnale alle istituzioni: la furia del maltempo "non è più un fatto straordinario". Servono perciò interventi conseguenti.