GIANNI BONALI
Cronaca

Alluvione, il sindaco di Forlì critica la Regione: “Gli argini non hanno retto”

Zattini, ospite a un convegno, contro l’ente: “Dov’era?”. Nel mirino anche la gestione del Cer e dei rimborsi per Villafranca

Forlì, 4 agosto 2023 – ‘Alluvione: cosa è successo e cosa non deve ripetersi’. Questo era il titolo del convegno che vedeva tra gli ospiti il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini. E nel corso di un vivace dibattito (la sala Bonavita della Camera di Commercio era gremita) sono state diverse le bordate sul passato e in chiave futura, in merito alla manutenzione e la gestione del territorio. Un ente è finito più volte nel mirino: la Regione Emilia-Romagna.

L'alluvione e Il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini
L'alluvione e Il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini

Invitato dalla neonata associazione culturale forlivese ‘Guido da Montefeltro’, accanto a Zattini c’era Alfredo Posteraro, presidente della federazione regionale dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali (moderava il giornalista Paolo Morelli). "L’associazione – spiega il presidente Andrea Ravaldini – è nata dalla volontà di un gruppo di forlivesi motivati a offrire un contributo positivo a sostegno della propria città". L’associazione si ispira al coraggio di Guido da Montefeltro, il condottiero che trionfò il 1° maggio 1282 nella battaglia di Forlì contro l’esercito dei francesi che assediavano la città.

L’intervento del sindaco Gian Luca Zattini ha ripercorso i giorni più drammatici dell’alluvione e ha chiesto, come priorità, di "mettere in sicurezza il territorio e al Governo di avere tempi certi per i ristori ad aziende e cittadini che hanno perso tutto". Poi ha posto un quesito alla platea: "Cosa ha fatto la Regione? Gli argini dei fiumi non hanno retto e il Canale emiliano-romagnolo ha contribuito ad allagare zone importanti del territorio".

Tema, quest’ultimo, che aveva sollevato già a maggio. Sempre in capo all’ente di Bologna, ha ricordato anche "i tempi dei rimborsi dell’alluvione di Villafranca nel 2019, circa 4 anni". Poi ha invitato a "lasciare da parte le polemiche di quelle forze politiche che sono già in campagna elettorale e cavalcano il disagio della popolazione, anziché fare gioco di squadra, tutti insieme per il bene della comunità". Massimiliano Bernabini, presidente della Coldiretti provinciale, è intervenuto parlando della "necessità di una manutenzione necessaria, lasciando da parte le teorie degli ambientalisti della domenica, che non aiutano l’economia". Gli fa eco Marco Casali di Confagricoltura regionale che chiede alla Regione "di cambiare una politica sull’agricoltura sbagliata, mettendo al centro le esigenze delle aziende".

“Ho fatto più di cento sopralluoghi nelle zone colpite dall’alluvione – ha spiegato Alfredo Posteraro – e lo scenario è quello di un’area devastata". Il 42% della superficie agricola, per un milione e 45mila ettari, è stata profondamente segnata dall’esondazione dei fiumi e dalle piogge del maggio scorso, con 24mila aziende e 60mila operatori agricoli coinvolti dal dramma che ha sconvolto le loro vite. "Le frane sono diffuse e la siccità che ha preceduto l’alluvione ha contribuito a creare situazioni di dissesto. Colture orticole e frumento, ma soprattutto vigneti e frutteti hanno subìto danni importanti e i prossimi anni saranno difficili da affrontare".

Un ulteriore dato preoccupante emerge ed è quello della morte di 2 milioni e mezzo di api, deputate all’impollinamento che favorisce la formazione di frutti e fiori, evitandone l’estinzione e contribuendo a mantenere la biodiversità.