Non accennano a diminuire le polemiche scatenate a seguito della seconda alluvione che ha colpito il territorio romagnolo in due anni. Secondo Luca Pestelli, candidato al consiglio regionale per Fratelli d’Italia, "serve un piano a lungo termine, a partire dalla gestione del territorio collinare, che la Regione ha spesso dimenticato". Ricordando poi, come anche in campo sanitario, prevenire è meglio che curare: "la gestione idrogeologica del territorio – spiega Pestelli – non può limitarsi a ciò che accade a valle. Le casse di espansione sono utili e necessarie, ma la cura dei fiumi parte dalle sorgenti, dalla collina, che purtroppo è stata abbandonata per anni dalla Regione". Prova ne sarebbero le dighe di tronchi "dimostrazione che un approccio ideologico all’ambiente provoca disastri, – prosegue – e l’idea che la natura debba governarsi da sé è pericolosa, oltre che anti-scientifica". Suggerendo come si debba far intervenire anche i privati nella protezione del territorio, andando, per esempio, a modificare la normativa legata all’aratura dei terreni, "perché terreni arati hanno una capacità maggiore di trattenere l’acqua".
Si scagliano invece contro i negazionisti del cambiamento climatico gli esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra di Forlì-Cesena, per i quali quello che stiamo vivendo non è più un’anomalia meteorologica, ma i risultati dei mutamenti ambientali che hanno reso sempre più frequenti avvenimenti avversi di notevole entità, come le due alluvioni in 16 mesi, le bombe d’acqua, ma anche, faccia della stessa medaglia, l’innalzamento delle temperature. "Per prevenire il surriscaldamento globale e le devastanti conseguenze meteorologiche – spiegano –, è necessario mettere in campo ogni azione possibile per diminuire le emissioni di gas serra. I partiti liberisti e le destre neofasciste, quando non tengono posizioni dichiaratamente negazioniste rispetto alla crisi climatica, si limitano a proporre una generica ‘transizione energetica’ legata ai consumi e alle buone pratiche individuali, scaricando la responsabilità del cambiamento sui cittadini che sono in realtà vittime inermi di fronte a fenomeni di questa portata".
Contro le affermazioni del ministro della protezione civile Nello Musumeci si scaglia poi Mirko De Carli, consigliere nazionale del Popolo della Famiglia e quindi di area centrodestra. Le parole incriminate sono quelle per cui, secondo il ministro, lo Stato "non è più nelle condizioni di poter approntare la risorsa necessaria per sempre e per tutti", quindi bisognerà dotarsi di assicurazioni private per le case. "Le parole di Nello Musumeci sono un ulteriore schiaffo ai cittadini alluvionati e non solo – dichiara De Carli –. La sua sprezzante arroganza ci lascia davvero amareggiati; come può un ministro della Repubblica affermare che lo Stato non può aiutare. La proposta di rendere obbligatoria un’assicurazione sulla casa è poi la ciliegina sulla torta di una vigliaccheria di Stato, che mai ci saremmo aspettati da un rappresentante di governo di centrodestra in una situazione come questa".
Matteo Bondi