C’è un prima e un dopo l’alluvione del 2023. Una data simbolo che rappresenta uno spartiacque: da allora ogni pioggia sembra poter essere all’origine di conseguenze drammatiche, tra frane in collina e allagamenti in città. In tutto questo il tema centrale è rappresentato dai cambiamenti climatici e dai fiumi che collegano montagna e città. Ma cosa è cambiato rispetto al passato? Perché le esondazioni sono ora una minaccia così tanto più concreta?
"A valle, intanto sta arrivando più acqua di prima del maggio 2023 – conferma Paride Antolini, presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna (nella foto) –. Questo accade perché piove intensamente e tanto: ormai le cumulate di pioggia che superano anche i 100 millimetri in poche ore non sono più una eccezione. Ogni evento estremo, intenso, non fa altro che alimentare i nostri fossi, torrenti e fiumi di impetuosi flussi d’acqua che ‘puliscono’ il letto dai detriti, asportando vegetazione, sabbia, ciottoli".
In questo modo il corso del fiume perde ostacoli, diventando in un certo senso più liscio, "di conseguenza – prosegue il geologo – sono diminuiti i tempi di corrivazione, ossia il tempo che impiega una goccia d’acqua caduta in un punto estremo del bacino ad arrivare in una determinata sezione a valle".
In questo scenario il taglio della vegetazione potrebbe essere controproducente perché il disboscamento "ha aiutato l’arrivo di maggiori volumi di acqua in minor tempo verso valle". Antolini non è contrario tout court allo sfoltimento delle alberature: "In determinate circostante tagliare è stato giusto, ma in altre un po’ meno. Eliminare qualsiasi ostacolo lungo la corsa della piena è nei principi dell’idraulica un assunto perfetto. Peccato che non viviamo in un canale perfetto: dalla sorgente alla foce ci sono mille ostacoli, sezioni di varia geometria ed ampiezza e sinuosità e diverse problematiche che non è possibile eliminare e, in questo contesto, la vegetazione non è sempre un fattore negativo". L’appello di Antolini, in conclusione è: "Gestire il territorio seguendo quelle che sono le indicazioni tecniche e non dai mal di pancia".
s. n.