Nessuno sconto a Esselunga, né a tutti gli altri grandi marchi che, un po’ alla volta, stanno aprendo in città. Lo chiede Alberto Zattini, direttore di Cofcommercio Forlì, elogiando l’accesso agli atti – pur richiesto da un’associazione ‘rivale’, Confesercenti – che ha portato al ricorso in merito al primo cantiere del colosso lombardo in città, in merito a presunte difformità sulla superficie di vendita.
Per Zattini, "Confesercenti è riuscita a far emergere una situazione di presunta irregolarità. A fronte di questo rileviamo che sulle strutture medio-grandi non vengono fatti i controlli come in quelle più piccole che a volte non possono aprire per delle minuzie. E chissà che, se verificate, non ci siano altre sorprese riguardanti le varie ultime aperture". Confcommercio ricorda che, indietro nel tempo, "la costruzione del centro commerciale Puntadiferro, perché la struttura doveva essere realizzata su 14mila metri quadrati, ma venne costruita su 21mila, con tanto di sequestro del cantiere. Solo dopo un anno e mezzo arrivò una sanatoria in consiglio comunale, ai tempi della giunta di centrosinistra guidata da Nadia Masini, con l’approvazione della variante per passare da 14mila a 21mila metri quadrati. Fu insomma la politica, allora, a risolvere le cose".
Un precedente certamente diverso (su Esselunga si discute di 170 metri quadrati in più, non 7mila) che, per Alberto Zattini, serve ad annotare che "le piccole attività non hanno la forza di questi colossi, e questo ci spinge a porci una serie di domande. Non vorremmo mai scoprire che il livello di attenzione è stato diverso a seconda delle dimensioni delle imprese. Siamo molto preoccupati di questo".