Allagamenti in pianura e dissesti sul colle. E ’piove’ al Carducci

Le intense piogge hanno causato allagamenti a Forlimpopoli e Bertinoro, con scuole chiuse e interventi di protezione civile. Situazione critica anche al cimitero di Fratta Terme.

Allagamenti in pianura e dissesti sul colle. E ’piove’ al Carducci

Le intense piogge hanno causato allagamenti a Forlimpopoli e Bertinoro, con scuole chiuse e interventi di protezione civile. Situazione critica anche al cimitero di Fratta Terme.

Le piogge incessanti che hanno colpito il Forlivese sono state particolarmente abbondanti a Forlimpopoli e Bertinoro. Già nella serata di martedì nella cittadina artusiana si sono registrati allagamenti in via Oberdan, in pieno centro storico, e nella frazione di San Pietro ai Prati, dove per tutto il tempo il Bevano, che segna il confine con i ‘cugini’ bertinoresi, è stato il monitorato speciale: ieri ha poi superato la soglia idrometrica 2 che ha elevato ultreriormente il livello di attenzione. L’acqua è arrivata anche in alcune case, nei piani interrati e al piano terra, sempre nella zona del centro storico, dove pure il fossato della rocca si è riempito, come già nelel rpecedenti bombe d’acqua e nell’alluvione del maggio 2023.

Anche a Forlimpopoli e Bertinoro le scuole di ogni ordine e grado saranno chiuse oggi, ma ieri il Liceo delle Scienze Umane ‘Valfredo Carducci’ ha chiuso comunque prima per l’ingresso di acqua nei corridoi e nelle aule. Agli allagamenti già segnalati già da martedì in via Gorizia nella frazione della Panighina a Bertinoro, si sono aggiunti diversi piccoli smottamenti nelle vie collinari del territorio comunale. Critica la situazione del cimitero di Fratta Terme che è stato invaso dalle acque e, per questo, chiuso.

Agenti di polizia locale, cantonieri e volontari di protezione civile delle due città sono intervenuti in risposta a decine di segnalazioni, oltre a tenere monitorato costantemente il territorio. Sorvegliati speciali i vari movimenti franosi che accompagnano le strade di Bertinoro dall’alluvione dello scorso anno.

Matteo Bondi