REDAZIONE FORLÌ

Aiuto ai ragazzi in Ucraina. La città si schiera ancora a fianco delle popolazioni in guerra

Grazie a fondi della Regione, si investono 38mila euro per realizzare un punto di ritrovo: a beneficiarne saranno giovani dai 10 ai 17 anni. Il Comune di Forlì unico a raccogliere il bando.

L’assessore Kevin Bravi con la bandiera ucraina insieme ai volontari

L’assessore Kevin Bravi con la bandiera ucraina insieme ai volontari

"Cerchiamo ogni giorno di dare del nostro meglio affinché bambini e ragazzi possano stare bene nonostante quello che stiamo vivendo". Queste le parole di Volodymyr, soccorritore e istruttore in collegamento video dall’Ucraina, a testimonianza dell’importante aiuto che il Comune di Forlì sta fornendo a tanti ragazzi sul campo. Quarta fase del pacchetto di sostegno per la popolazione ucraina, che dal febbraio 2022 si trova a fronteggiare la guerra con la Russia.

In questo caso, i beneficiari saranno circa 200 tra bambini e ragazzi dai 10 ai 17 anni, aventi in buona parte alle spalle delle criticità psicofisiche. L’obiettivo è finanziare, con un investimento di 38mila euro – a cui si aggiungono le passate tre fasi per un totale di circa 100mila –, un punto di ritiro e ritrovo per i ragazzi e le famiglie, a cui i servizi di emergenza ucraini forniranno sostegno psicologico, momenti di svago e corsi di primo soccorso.

"Abbiamo deciso di implementare, rispetto alle fasi precedenti, attività di gioco e divertimento per permettere ai ragazzi di distrarsi, senza tralasciare – sottolinea Davide Rosetti, presidente del Comitato per la lotta contro la fame nel mondo, associazione tra i promotori dell’iniziativa – gli importanti corsi istruttivi connessi con la situazione che stanno vivendo, come l’imparare a riconoscere un potenziale ordigno inesploso".

"La cooperazione in un mondo sempre più globalizzato – spiega l’assessore Kevin Bravi – è un’attività fondamentale per la nostra amministrazione, laddove c’è necessità di un intervento fattivo noi ci saremo sempre".

La totalità dei fondi finora utilizzati proviene dalle casse della Regione Emilia-Romagna, raccolti negli anni attraverso donazioni spontanee di cittadini e associazioni. Il Comune di Forlì, come spiegato da Roberto Faccani, ex comandante della Polizia locale, ex responsabile del Servizio di Protezione civile, nonché tramite tra Italia e Ucraina nell’intero progetto, "è stato l’unico ad aver aperto e finalizzato i bandi emessi dalla Regione per l’uso concreto delle somme raccolte". Poi continua: "Tutte le nostre attività, fin dalle prime fasi e sicuramente per le prossime che seguiranno quella attuale, sono finalizzate all’educazione alla pace. Vogliamo dimostrare a questi ragazzi che l’Europa, e l’Italia, sono con loro".

Verranno acquistati e distribuiti anche carichi di materiali igienico-sanitari e alimenti per le mense, oltre che attrezzature da gioco. "L’idea iniziale del progetto, fin dalle sue prime fasi – conclude Lina Gazzoli, funzionaria che cura i rapporti internazionali per il Comune di Forlì – prevedeva di comprare le attrezzature direttamente in Ucraina per contribuire all’economia locale. Per diverse problematiche non siamo riusciti e abbiamo optato per comprare il materiale in Romania e consegnarlo al confine ai servizi di emergenza".

Sergio Tomaselli