Le conseguenze delle piogge degli ultimi hanno provocato danni ingenti: questo il grido di dolore che si levava dall’agricoltura ancor prima della grandinata di ieri. La situazione è drammatica. Il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, sottolinea: "Il susseguirsi degli eventi eccezionali di questi anni, siccità, grandinate, gelate tardive con l’aggiunta dell’alluvione, mette a rischio l’agricoltura specializzata, la filiera ortofrutticoltura, con ripercussioni anche sull’indotto". Cia Romagna specifica che questa situazione straordinaria ha bisogno di un provvedimento speciale del governo in tempi urgenti per destinare fondi finalizzati al risarcimento dei danni e avviare gli interventi necessari per intraprendere il prima possibile il ritorno alla normalità. L’associazione evidenzia poi che la pulizia delle aree fluviali deve procedere con fermezza seguendo le indicazioni delle competenze tecniche, senza condizionamenti "ideologiciambientalisti": "Gli alvei dei fiumi servono per far passare l’acqua. I danni ambientali di un’alluvione sono esponenziali rispetto a quelli presunti delle pulizie degli alvei dei fiumi", precisa Misirocchi.
Sul tema è intervenuta anche Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini nelle parole del presidente Carlo Carli: "C’è un territorio ferito, che va curato al più presto. Ci sono persone che hanno perso tanto e aziende agricole che vedono minacciata la propria sopravvivenza. Le istituzioni hanno capito sin da subito la gravità del problema e, da Roma a Bologna, si sono dimostrate reattive e vicine a cittadini e imprese. Una vicinanza che non si può non apprezzare, così come le prime risorse stanziate dal Governo. Ora, però, bisogna tenere i fari accesi sugli effetti del maltempo nelle colline forlivesi: c’è un grande lavoro di ricostruzione da mettere in campo e poi si dovrà aprire una profonda riflessione sulla cura del territorio e sulla prevenzione che si deve mettere in atto perché questo non accada più".