Agricoltori in pressing: "Risorse al più presto"

Le associazioni economiche continuano a chiedere risposte. L’assessore Catalano: "Le imprese della nostra zona sono le più colpite".

Le associazioni dell’agricoltura premono perché sia snellita la burocrazia e alle imprese giungano i fondi promessi al più presto. "Il fattore tempo sta diventando sempre più stringente: ci serve capire in che tempi potranno arrivare le risorse, sia quelle promesse sia quelle aggiuntive di cui ci sarà sicuramente bisogno, e su quali strumenti potrà effettivamente contare l’agricoltura. I campi non aspettano i tempi della burocrazia, ci sono tanti danni a cui gli agricoltori devono far fronte, danni che possono compromettere il futuro di un intero settore", dice Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.

"Ci aspettiamo un segnale concreto, anche dagli emendamenti che sono stati presentati e che verranno votati nei prossimi giorni", aggiunge Alberto Mazzoni, presidente della Consulta di Confagricoltura Forlì. Fra i problemi insolutici sono le strade poderali interrotte. "Quante sono? Chi deve mapparle? Chi si occuperà della loro sistemazione?", incalza l’associazione.

Per Legacoop Romagna sono "due gli obiettivi prioritari da raggiungere: aumentare le risorse disponibili, troppo pochi 2,5 miliardi a fronte di 9 miliardi di danni, e avere tempi certi per la ricostruzione". Nei prossimi incontri previsti nel territorio forlivese, "chiederemo di fare chiarezza su questo". I cooperatori propongono un piano di ricostruzione in 3 fasi: il primo riguarda la messa in sicurezza del territorio, entro il prossimo autunno; entro maggio 2024 andrebbe "riprogettato il sistema fluviale, stradale e infrastrutturale". Infine, nell’anno successivo dovrebbero essere realizzate le opere previste.

L’altro ieri si è riunita la consulta agricola in municipio, alla presenza di Marco Catalano, assessore comunale all’agricoltura, e dei rappresentanti locali di Coldiretti, Copagri, Confagricoltura, Cia Romagna, Confcooperative e Agci. La sintesi, per il solo territorio forlivese, parla di "centinaia di imprese colpite, una stima dei danni in crescita e un obiettivo condiviso: riprogettare la difesa del territorio e garantire la pulizia costante e preventiva del reticolo fluviale romagnolo, dando maggiore autonomia e capacità di azione agli agricoltori".

"Ho voluto riconvocare la consulta proprio per questo motivo, perché è necessario mantenere accesi i riflettori sull’intero comparto e sui ristori – sostiene Catalano –. Tra alluvioni, frane, gelate e agenti parassitari, le aziende zootecniche, frutticole e ortofrutticole del forlivese sono tra le più danneggiate e compromesse della Romagna. Nonostante una prima raccolta di segnalazioni, è difficile in questa fase effettuare una stima definitiva dei danni diretti ed indiretti provocati dall’alluvione a questo settore. La cosa certa è che serviranno tempo e risorse per ricostruire le aziende danneggiate dagli eventi di maggio. Tra i primi fondi in arrivo per ristorare le perdite produttive ci sono quelli del fondo rischi della Pac, ma ne serviranno altri e un grande sostegno da parte di tutti gli enti locali. Le domande di ristoro sono avanzabili tramite Agricat, fondo europeo costituito con la gestione del rischio o tramite la Regione".