Si era appena posto riparo all’affaire Elisa Bonavita, con l’ex assessora al welfare dimissionaria per la "non convergenza di vedute" all’interno della giunta, che scoppia il caso Sabrina Olivucci, consigliera di maggioranza che vota contro la modifica del regolamento per l’aumento delle addizionali comunali sull’Irpef. Proprio durante la seduta di insediamento della nuova assessora a servizi sociali, personale e pari opportunità Antonella Bondi, al momento della discussione del quinto punto all’ordine del giorno (adeguamento delle addizionali Irpef) ha preso la parola la consigliera Olivucci, per spiegare le motivazioni che l’avrebbero portata, di lì a poco, a votare contro la sua stessa maggioranza.
Sono due le questioni sollevate da Olivucci, una di metodo e una di merito. "Vorrei potervi dire – ha dichiarato – che siamo giunti a questi valori grazie a un accordo preso in maggioranza e portato avanti tale e quale. Non sarebbe vero. Alcuni dettagli, ad esempio il valore della no tax area, che sono stati portati oggi, hanno subìto diversi passaggi successivi alle nostre votazioni: fogli non portati, fogli sbagliati, errori d’ufficio, confronti con sindacati e infine il fatto che ‘fosse troppo tardi per tornare alla versione originale, visto tutto il lavoro fatto, non ultimo quello del revisore dei conti’. Sovrastate le decisioni prese all’unanimità all’interno di una maggioranza. Accettare questa votazione per me sarebbe come accettare una connivenza a un modus operandi che non si limita a questo aspetto, ma che purtroppo si sta allargando a macchia d’olio. È la stessa causa dei fatti avvenuti nelle ultime settimane e non solo: per i quali un‘assessora si è dimessa o per i quali i dipendenti vanno via da questo Comune".
Dichiarazioni forti, che sono state poi accompagnate dalla questione sul merito sulle addizionali, che vedono una sensibilità diversa rispetto a quella del resto della maggioranza, ma "che non mi avrebbe fatto votare contro, se il metodo fosse stato corretto" ha aggiunto contattata dal Carlino. "Avevamo votato sulle addizionali il 29 ottobre – ha poi spiegato – e a metà dicembre queste sono state cambiate, adducendo scuse su come fosse potuto succedere".
La consigliera dopo la votazione del quinto punto ha poi dovuto lasciare l’aula per una visita medica improrogabile. "Non me ne sono andata per non votare il successivo Dup o il bilancio – spiega –, non potevo proprio fare altrimenti. I punti successivi, come quelli precedenti, li avrei votati come il resto della maggioranza: a favore". La consigliera comunale non prevede di dimettersi, né di cambiare casacca.