REDAZIONE FORLÌ

A Roma con la sua ‘Petite Box’ per leggere con tutti i cinque sensi

Idea di una giovane che ha fondato una start-up e sarà nella capitale ai ‘Japan Days’.

Sara Reolon con una delle sue originali ‘Petite Box’ di lettura

Sara Reolon con una delle sue originali ‘Petite Box’ di lettura

"Il mio obiettivo è quello di rendere la lettura un’esperienza multisensoriale. Quello che cerco di fare nel momento in cui creo una box è di andare a ‘toccare’ tutti i 5 sensi": Sara Reolon, giovane forlivese, ha messo su una start-up incentrata sulla vendita online non di semplici libri ma di esperienze, come lei le definisce. Si tratta di box, scatole regalo, che contengono al loro interno il libro scelto con una serie di accessori come profumi e altri oggetti, che accompagnano il lettore nello scorrere delle pagine. "Faccio in modo che la persona, quando sta leggendo il libro, si trovi immersa nella stessa situazione del protagonista del racconto, percepisca quello che sente lui".

Un progetto recente nato per gioco, da un passione che ha sempre accompagnato Sara nella sua vita e che adesso è diventata anche il suo lavoro, con un importante successo. "L’idea di comporre una box mi è venuta lo scorso Natale – racconta –: era un regalo per i miei amici e parenti. Diciamo che l’idea ha riscosso abbastanza successo e, in particolare, vedere mia mamma e mia nonna così entusiaste mi ha fatto riflettere molto. Così ho poi aperto l’attività, lavorato al sito, e fatto un po’ di promozione".

Adesso, a neanche sei mesi dall’apertura ufficiale delle vendite online, ‘Petite Box’ Sara Reolon ha l’occasione di mettersi in mostra in occasione di un particolare evento, i ‘Japan Days’ di Roma, domani e domenica. Alla rassegna capitolina infatti, che attira tanti appassionati, terrà due presentazioni speciali: un primo focus sulla box denominata ‘Sapori d’Animazione’, "per esplorare l’influenza della cucina nei film di Hayao Miyazaki"; poi la presentazione della particolare box per i ‘Japan Lovers’, in cui si offrirà un "assaggio della cultura giapponese senza lasciare l’Italia. Nella box ho infatti inserito anche una tipologia di tè indicata dagli scrittori".

Sergio Tomaselli