QUINTO CAPPELLI
Cronaca

A centinaia per Walter Veltroni: "Commosso davanti ai lampioni"

Grande partecipazione nel salone comunale. Lo scrittore: "Ho pensato al sacrificio di quei ragazzi". Il sindaco Zattini: "Li ricorderemo sempre". Un mazzo di fiori per la nipote di Iris Versari (sua omonima).

Sotto, lo scrittore Walter Veltroni. A destra, con la nipote e il sindaco Zattini. A sinistra, il salone gremito (fotoservizio Salieri)

Sotto, lo scrittore Walter Veltroni. A destra, con la nipote e il sindaco Zattini. A sinistra, il salone gremito (fotoservizio Salieri)

"Per voi forlivesi forse è normale attraversare tutti i giorni piazza Saffi, con i lampioni a cui furono appesi quei quattro corpi di ragazzi partigiani accomunati dagli ideali di libertà. Io, invece, attraversandola questa sera per arrivare qui, mi sono profondamente commosso, perché lo vedo come uno dei luoghi italiani più cari della Resistenza. Quei lampioni ricorderanno sempre il sacrificio di quattro ragazzi che restano come il dono di un fiore per la libertà dell’intero popolo italiano". È stato uno dei passi più applauditi dello scrittore, regista e uomo delle istituzioni Walter Veltroni, che giovedì sera ha presentato l’ultimo suo romanzo storico ‘Iris, la libertà’, in un salone comunale strapieno: molti sono rimasti in piedi e al termine si è formato una fila di oltre un’ora per avere una firma sul libro e scattare una foto con l’autore.

Veltroni ha raccontato di "aver scomodato tanti amici, storici locali e istituzioni a Forlì e Tredozio". E ha spiegato: "I partigiani Iris Versari e Silvio Corbari, che arrivarono alla Resistenza per un desiderio di libertà esistenziale più che resistenziale, fanno parte di quella Romagna che io tanto amo, il luogo del realismo magico, come così bene lo hanno raccontato Federico Fellini o Tonino Guerra". Incalzato dalle domande dello storico e giornalista Mario Proli, Veltroni ha parlato in piedi ("altrimenti là in fondo non mi vedono") per un’ora e mezzo, con la calorosa e continua partecipazione del pubblico, che ha applaudito a lungo i passaggi più drammatici e coinvolgenti della storia. "Non c’è il lieto fine per i due innamorati Iris e Silvio". E ha fatto riferimenti all’attualità su fascismo e antifascismo "in casa nostra e a livello internazionale".

Il pubblico ha applaudito anche il sindaco Gian Luca Zattini, quando, portando i saluti e i ringraziamenti a Veltroni, ha precisato: "Chiunque giura sulla Costituzione è antifascista e i forlivesi dovranno festeggiare sempre ogni 25 aprile i quattro martiri di piazza Saffi". Zattini ha annunciato una ‘pietra d’inciampo’ dedicata a Iris Versari, voluta da un gruppo di giovani, che sarà portata a Portico e San Benedetto (prima in assoluto) per essere posta in un punto simbolico del paese natale.

Fra il pubblico c’erano anche diversi parenti, fra cui l’omonima Iris Versari, castrocarese, nipote della partigiana in quanto figlia del fratello Romualdo: Zattini e Veltroni l’hanno omaggiata con un mazzo di fiori. E poi c’erano Antonio Spazzoli, nipote del partigiano Tonino, e l’altra nipote Alessandra Ascari Raccagni, che è consigliera comunale.

Alla domanda su quale sia oggi l’eredità di Iris Versari, Veltroni ha concluso: "Iris, una ragazza molto determinata che non accetta la condizione subalterna di donna di casa e di sola madre, con la febbre della conoscenza e dell’emancipazione nel sangue, è entrata nella Resistenza ed è morta per la libertà. Non è rimasta indifferente ai pericoli per la libertà e la democrazia, come purtroppo oggi molte persone in Italia e nel mondo".