Forlì, 23 giugno 2024 – Tradizione e novità. Da un lato i mercoledì in centro storico, una tappa fissa dell’estate forlivese, nati oltre dieci anni fa dall’idea del sodalizio di commercianti ‘Forlì nel cuore’ (oggi sciolto: il marchio è stato acquisito dal Comune), dall’altro ‘Formì and you’ il nuovo intrattenimento del venerdì sera organizzato negli spazi esterni del distretto commerciale di Pieveacquedotto. Abbiamo voluto mettere a confronto le due serate, quelle della settimana appena trascorsa, per vederne le differenze, i punti di forza e le debolezze.
Gli intenti sono simili, pur con qualche differenza: sia i Mercoledì del cuore (chiamiamoli col nome che li ha resi celebri), sia Formì and you nascono per dare uno slancio al commercio nei mesi estivi. Ma se i Mercoledì hanno anche e soprattutto una valenza sociale, quella di riportare i forlivesi in un centro storico spesso trascurato, gli eventi di Formì vogliono essere prettamente un catalizzatore per i negozi dell’area anche nelle ore serali.
Infatti non tutti i negozi del centro storico aderiscono alle aperture fuori orario: solo qualche vetrina in via delle Torri e in corso Garibaldi resta accesa, le altre hanno le saracinesche abbassate. Le ragioni le hanno spesso sviscerate – a ragione o a torto – gli esercenti: “Le persone la sera frequentano soprattutto i bar e i ristoranti e a noi non conviene”. Nonostante questo, resta un fatto evidente: i Mercoledì del Cuore restano apprezzatissimi. Anche se, rispetto al passato, manca un consorzio a tirare le fila in termini promozionali e organizzativi.
Mercoledì sera tutte le vie del centro erano trafficate, i bar erano pieni e sotto ai palchi allestiti per gli spettacoli in programma si affollavano molte persone. È la forza della consuetudine consolidata negli anni. Inoltre, l’intrattenimento è molto vario ed è questa quantità – più che gli spettacoli in sè – l’attrattiva: ogni via offre qualcosa, perlopiù organizzato dai commercianti. Mercoledì scorso in tanti si sono fermati in via Regnoli a guardare gli spettacoli di ballo etnico, altri hanno scelto il concertino della scuola ‘Masini’ in piazzetta della Misura, altri ancora hanno intrapreso l’ascesa verso la cima del campanile di San Mercuriale, aperto dagli scout, per ammirare una veduta notturna di Forlì dall’alto.
Apprezzatissimo, in particolare, lo show di kick boxing che, tra razzi proiettati verso il cielo e le casse che sparavano ‘Eye of the tiger’ a tutto volume, è andato in scena sul grande palco allestito ai piedi di Aurelio Saffi: a vedere almeno qualche roud si sono fermate centinaia di persone, munite di telefonini per riprendere l’evento.
Meno gente, nel complesso, a Formì, ma è difficile fare il paragone: in un caso le persone sono spalmate in tutto il centro storico, in particolare nel ‘quadrilatero’ che unisce piazza Saffi e piazza del Duomo, e c’è anche chi, semplicemente, siede in un bar a bere una birra o mangiare un gelato, senza assistere a nessuno spettacolo in particolare, mentre a Formì le presenze sono più mirate e concentrate nei due luoghi dove vanno in scena gli eventi.
Ad ogni modo, l’idea è che si possa far vivere l’area commerciale come se fosse un luogo ‘vero’, con una propria anima, non creato artificialmente. Il fatto che sia all’aperto, da questo punto di vista, dà a Formì un vantaggio rispetto a un altro ‘gigante’ che pure ha un ampio vantaggio in termini temporali: il vicino iper ‘Puntadiferro’.
I due luoghi della ‘movida’, a Pieveacquedotto, sono il palco di fronte alla birreria Giustospirito (dove prima suona il dj e poi il gruppo live) e il teatrino delle marionette accanto a Piazzaitalia. Tutti i negozi sono aperti e, anche se la maggior parte delle persone è qui per la musica, in molti non disdegnano un giro di shopping e in diversi punti vendita si formano addirittura piccole file alla cassa.
Anche nel caso di Formì, però, la gastronomia vince: a essere davvero piena, tra tutti i locali, è la birreria. L’età media dei presenti non è varia quanto in centro: in questo caso è leggermente più elevata, ma sono abbastanza numerosi anche gli adolescenti e i bambini. Parecchie famiglie sono venute espressamente per i burattini.
Per il secondo evento dell’estate – il debutto era stato venerdì 14 giugno, si prosegue ogni venerdì – in cartellone c’erano i Moka Club, una band che tradizionalmente riesce a convogliare un ampio pubblico di fedelissimi. Venerdì non sono stati da meno: alle 21.30, quando ha staccato il dj, in tanti si sono radunati sotto il palco, pronti ad alzare le mani al cielo e a lasciarsi andare a qualche ballo liberatorio.
Qualcuno, invece, ha portato da casa uno sgabello da campeggio e l’ha sistemato nel parcheggio liberato dalle auto per l’occasione: segno che questo nuovo appuntamento forlivese ha già innescato, in sole due settimane, una forma di abitudinarietà che, l’abbiamo visto, è una delle chiavi del successo.