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Morto Arnaldo Pambianco, addio Gabanin: ciclismo in lutto

Tragedia: si è suicidato nelle prime ore di mercoledì. Aveva 86 anni e il suo nome resterà per sempre legato a un'impresa epica, quella che lo portò a vincere il Giro d'Italia nel 1961

Arnaldo Pambianco in una foto di alcuni anni fa

Bertinoro, 6 luglio 2022 - Addio Gabanin. Se n'è andato nelle prime ore della giornata, nella sua casa di Bertinoro, Arnaldo Pambianco: il grande ciclista, 86 anni, si è buttato dal tetto. A dare l'allarme un vicino che ha visto il corpo passando per strada. Pambianco viveva solo da quando era rimasto vedovo qualche mese fa. L'ex ct della Nazionale di ciclismo, il romagnolo Davide Cassani, su Facebook ha scritto di lui (oltre a vari ricordi sportivi): "Era un marito che non è riuscito a sopportare e superare il dolore per la perdita della donna della sua vita: Fabiola". Il nome di Pambianco resterà per sempre legato a un'impresa epica, quella che lo portò a vincere il Giro d'Italia nel 1961, nell'edizione dei cent'anni dell'Unità d'Italia. "Solo io so quanto mi costò tenermi la maglia rosa fino a Milano...", disse in un'intervista.

Arnaldo Pambianco
Arnaldo Pambianco

Il suo mitico soprannome risaliva a quando, da ragazzo, faceva il garzone del macellaio (lui aveva notato che questo particolare lo accomunava al suo idolo Fausto Coppi), con una giacchetta diventata troppo corta per lui. La maglia che portò alla fine di quel Giro invece era rosa e gli calzava a pennello: Gabanin ce l'aveva fatta. Era un ciclismo epico, combattuto su strade polverose, con tappe di montagna sfidate nonostante freddo e neve.

I suoi avversari erano campioni come Gaul e Anquetil. Pambianco aveva aiutato nel 1956 il suo concittadino Ercole Baldini a conquistare la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Melbourne. Cinque anni più tardi, e dopo alcuni buoni risultati nelle grandi corse a tappe, era arrivato il suo momento. Quello che supererà anche la sua morte. Nello scorso marzo aveva perso la moglie Fabiola, che aveva sposato dopo la sua impresa, grazie anche al premio dovuto al vincitore, e che lo aveva affiancato per sessant'anni. Enorme il cordoglio nel suo paese, in città e tra gli appassionati di ciclismo di tutta Italia.