MATTEO BONDI
Cronaca

Superbonus, l’allarme degli artigiani: "Liquidità in crisi, a rischio lavori e aziende"

Confartigianato e Cna contro il giro di vite del Governo: "Le banche non fanno più credito, si blocca l’edilizia appena rilanciata"

di Matteo Bondi

"L’ammontare dei lavori eseguiti già a gennaio è stata esattamente la metà di quanto era stato fatto a dicembre. Questo a causa delle nuove norme istituite dal Governo in merito al superbonus e che limita a una sola cessione il credito sui lavori eseguiti. Così si rischia di bloccare un comparto, quello dell’edilizia, che è, sì, ripartito, ma che ha ancora bisogno di essere sostenuto e non certo di vedere modificare le regole, sulle quali si sono fatti i piani economici delle ditte, per tre volte in tre mesi".

Lo urlano a gran voce, in un appuntamento congiunto, Confartigianato e Cna in rappresentanza dei territori di Forlì, Cesena e Rimini (Cna è provinciale, mentre Confartigianato è divisa tra Forlivese e Cesenate: ad ogni modo, tutti erano coinvolti). E anche la sede era simbolica: quella, a Forlimpopoli, della Scuola Edile Artigiana. Tutti i dirigenti delle varie associazioni di categoria erano uniti in una mobilitazione di carattere nazionale proprio per chiedere la modifica dell’articolo 28 del Decreto Sostegni ter che, "pur con il condivisibile e doveroso intento – spiegano i dirigenti e presidenti Confartigianato e Cna – di evitare le frodi nell’utilizzo dei bonus edilizia e riqualificazione energetica, limita a una sola cessione il trasferimento dei crediti fiscali. Da quando si è anche solo annunciata l’eventuale stretta gli istituti di credito hanno bloccato le pratiche, altri invece non le accettano proprio più. Questo crea una mancanza di liquidità a ditte medio piccole già impegnate in lavori, che rischiano di non poter proseguire, non pagare i lavoratori, così come i fornitori".

Il comparto edile nel 2021 ha assunto a livello nazionale 123.000 nuovi addetti. "Si mettono così a rischio i lavoratori – continuano le associazioni di categoria – e la credibilità di aziende che stanno lavorando per la ripresa del Paese. Non si è tenuto conto con queste restrizioni proprio delle medio e piccole imprese che però sono la spina dorsale di questo comparto". Che il superbonus potesse attirare gli appetiti della criminalità organizzata era un rischio evidente: "Lo avevamo denunciato alla presentazione stessa del superbonus – spiegano Confartigianato e Cna –. La creazione di 6.000 nuove aziende da un giorno all’altro erano il segnale che qualcosa si muoveva. Ma se si accertano delle irregolarità non è bloccando tutto il comparto che si eliminano, ma invece aumentando i controlli e la sorveglianza".

È stato redatto un manifesto comune che verrà diffuso ai rappresentanti delle istituzioni su tutto il territorio e ai parlamentari locali, nel quale sono indicati almeno dieci motivi per correggere la norma e prevedere controlli efficaci contro le truffe. "Modalità e criteri per il riconoscimento dei benefici – concludono le associazioni – sono stati oggetto di modifica ripetutamente solo nell’ultimo mese contribuendo ad alimentare incertezza tra le imprese e i cittadini. In relazione a ipotesi di un nuovo provvedimento a breve per sbloccare le operazioni di cessione del credito, abbiamo richiesto al Governo la convocazione di artigiani e piccole imprese per un confronto costruttivo per individuare le soluzioni più efficaci per non bloccare il mercato".