REDAZIONE FORLÌ

Rifiuti virtuosi dell’elettronica, risparmio green

La regione al secondo posto in Italia. Forlì ha gestito 2mila tonnellate. "Evitate gravi emissioni"

L’Emilia-Romagna nel 2020 è al secondo posto in Italia per quantità di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche. Lo comunica Erion Weee, uno dei consorzi di Erion, il più importante sistema multi-consortile per la gestione di tutti i rifiuti associati ai prodotti elettrici ed elettronici. Tra le province, Forlì-Cesena con 2mila tonnellate, figura al quinto posto. Il resto della graduatoria vede Bologna prima con oltre 9.000 tonnellate trattate, seguita da Reggio Emilia (3.600 t), Modena (oltre 3.000 t), Ravenna (2.300 t); e poi Parma (1.900 t), Rimini (oltre 1.300 t) e Ferrara (1.300 t) e Piacenza (circa 1.200 t).

"Con oltre 26.000 tonnellate gestite – informa un’informativa di Erion – è stata evitata l’emissione in atmosfera di più di 150mila tonnellate di CO2 (come la quantità che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di 150 kmq, esteso più della superficie di Bologna) e si sono risparmiati oltre 38milioni kWh di energia elettrica (pari ai consumi domestici annui di una città di più di 35mila abitanti)".

Inoltre grazie "al corretto trattamento sono state ricavate più di 13.500 tonnellate di ferro, pari a 39 volte il peso della copertura della galleria Vittorio Emanuele; 3.300 tonnellate di plastica, pari a 1.300.000 sedie da giardino; 580 tonnellate di rame, pari a circa 650 chilometri di cavi e oltre 400 tonnellate di alluminio, pari a 560.000 moka da caffè".