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No vax, primi due psicologi sospesi a Forlì

Il presidente regionale dell’ordine: "Un dato residuale su ben 853 iscritti, nostro faro la tutela dei pazienti e il rispetto della legge"

Vaccinazione

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Forlì, 3 settembre 2021 - Sono due, in provincia di Forlì-Cesena, gli psicologi sospesi dall’esercizio della professione perché non vaccinati. Considerando che gli iscritti sono 853, parliamo al momento di un’inezia. Alla luce del provvedimento i due non potranno riprendere a lavorare fino a quando non saranno immunizzati. L’iter che viene seguito prevede che sia l’Ausl Romagna a comunicare all’Ordine degli psicologi i nominativi nei professionisti che hanno deciso di non vaccinarsi e dunque da sospendere. Tocca poi all’Ordine comunicare la sospensione allo psicologo, segnalando, nell’albo on-line, che la persona in questione non può più esercitare fino a quando non si vaccinerà.

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Al momento , ma i dati sono ovviamente in continuo aggiornamento, su circa 8mila psicologi in Emilia Romagna, ne sono stati sospesi una cinquantina. Contro questo provvedimento è l’associazione Giustitalia che, si legge in un suo comunicato, sta raccogliendo le adesioni degli psicologi coinvolti per un ricorso al Tar per contrastare una decisione "non solo illegittima e vessatoria, ma anche di poco ’buon senso’ e utilità sociale, come lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto modo di sottolineare qualche tempo fa".

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Per l’associazione "innanzitutto la professione di psicologo e di psicoterapeuta non rientra tra le professioni sanitarie in senso stretto, quindi non sussiste una necessità pratica e, tantomeno, un obbligo, alla vaccinazione anticovid. In secondo luogo, prevedere la sanzione disciplinare in astratto più grave per un professionista (qual è la sospensione dall’esercizio della professione stessa) per un soggetto che semplicemente esercita un suo diritto costituzionalmente tutelato, significa violare i principi costituzionali fondamentali".

Considerazioni alle quali replica Gabriele Raimondi, presidente dell’Ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna. "Due sospensioni su 853 iscritti sono numeri residuali – spiega il dottor Raimondi –. Come Ordine professionale abbiamo come faro la tutela dei pazienti e il rispetto della legge, due elementi che in questo caso si sposano". L’associazione Giustitalia dice che la professione di psicologi e psicoterapeuti non rientra tra quelle sanitarie in senso stretto. "Anzitutto bisognerebbe capire cosa significa ’in senso stretto’. La nostra è una professione sanitaria, come sancito dalla legge Lorenzin". A fronte comunque "di questo movimento di colleghi minoritari, non posso non ricordare i tantissimi che a inizio pandemia, e l’Ordine ha fatto tutto il possibile perché ciò avvenisse, hanno chiesto di vaccinarsi per senso di responsabilità nei confronti dei pazienti". l. b.