REDAZIONE FORLÌ

Forlì, messa nell’atrio dell'istituto Matteucci. E' polemica

Ad accendere la miccia il post di uno studente sui social

La messa è stata celebrata subito prima dell'inizio delle vacanze

Forlì, 27 dicembre 2018 - L’atrio dell’istituto tencico Matteucci di Forlì, poco prima che le lezioni terminassero per l’inizio delle vacanze natalizie, ha trasformato l’atrio della scuola nella navata di una chiesa e ha raccolto gli studenti ad assistere alla messa. Operazione che non è passata inosservata sul web (dove è rimbalzata anche a causa di un post su Instagram a firma di uno studente che, sulla foto, inneggia a Matteo Salvini e alle tradizioni) ed è subito infuriata la polemica.

«Siamo venuti a conoscenza di un’immagine sui social che mai avremmo voluto vedere – scrivono i membri dell’associazione ‘Possibile’ di Forlì-Cesena – : l’immagine di una funzione religiosa cattolica in orario di lezione, all’interno di una scuola pubblica superiore. Ciò che è successo è molto grave per diversi aspetti: innanzitutto la fierezza in chi pubblica il post di un’azione che contrasta col principio di laicità della Repubblica e, non ultimo, il richiamo diretto al Ministro Salvini verso la celebrazione della Messa cattolica nella scuola pubblica».

I membri di ‘possibile’ continuano: «Il fatto è ancora più grave perché si inserisce in alcune dichiarazioni che hanno visto il Ministro dell’Interno mettere in discussione il principio di laicità dello Stato, soprattutto all’interno della scuola. Come Comitato – concludono – riteniamo gravissimo ciò che è successo e la strumentalizzazione politica che ne è seguita (pare ad opera di uno studente), e chiediamo che il Comune e il Provveditorato agli studi si attivino al più presto per fare luce su ciò che è successo, e continueremo a lottare perché ciò che è stabilito nella nostra Costituzione non resti solo sulla carta».

Sul web la battaglia è stata poi condivisa da diverse associazioni, tra le quali il circolo ‘Uaar Forlì-Cesena’ e ‘Un secco no alle discriminazioni’, innescando un fuoco incrociato di commenti e considerazioni, tra chi stempera i toni e chi, invece, precisa come: «per ascoltare le messe ci sono le chiese, non le scuole».