REDAZIONE FORLÌ

Marcia su Roma Predappio, l’Anpi denuncia. “Apologia del fascismo“

L'associazione dei partigiani, nella persona della presidente nazionale Carla Nespolo, ha presentato una denuncia in procura

Predappio, Selene Ticchi indossa la t-shirt con la scritta Auschwitzland (Foto Frasca)

Predappio, Selene Ticchi indossa la t-shirt con la scritta Auschwitzland (Foto Frasca)

Predappio (Forlì), 7 nov. (AdnKronos) - “La manifestazione che si è svolta a Predappio il 28 ottobre è senza dubbio alcuno apologia del fascismo”.

Con questa motivazione l’Anpi, attraverso la presidente nazionale, Carla Nespolo, ha presentato alla Procura di Forlì una denuncia-querela per quanto accaduto nella città natale del Duce durante la celebrazione della Marcia su Roma e, in particolare, riguardo al caso di Selene Ticchi D’Urso, la militante di Forza Nuova, poi sospesa, che quel giorno indossò la maglietta ‘Auschwitzland’.

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Secondo l’associazione dei partigiani, infatti, la manifestazione “ha rappresentato l’occasione per una rievocazione criminale del fascismo: dalle divise al saluto romano, è stato tutto un celebrare il ventennio, in spregio della barbarie che esso ha rappresentato”.

“E’ sufficiente - sottolinea Nespolo - esaminare i video pubblicati sui siti dei giornali maggiormente diffusi per verificare come serpeggi chiaramente tra i manifestanti il desiderio di un ritorno al passato, espresso chiaramente nella frase ‘Mussolini rappresenta il futuro’”.

E “non meno preoccupanti - scrive ancora Nespolo - le aspirazioni degli stessi di un recupero dei tempi che furono attraverso le speranze riposte aggressivamente in movimento politici che agli ideali fascisti si conformano”.

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L’Anpi, poi, giudica “particolarmente gravi due episodi”: “ Durante il raduno è stato portato a celebrare Mussolini un ragazzino, evidentemente incoraggiato dalla madre a indossare la divisa dei Balilla e che ripeteva ossessivamente quanto la mamma andava dicendo ai cronisti. Segnale inequivocabile del fatto che, in un momento di completa perdita dei valori, anche la gioventù è educata all’odio”.

L’altro, appunto, è il ‘caso’ Ticchi D’Urso: “Candidata nel 2017 a Budrio quale sindaco, alla celebrazione di Predappio indossava una maglietta con la scritta Aushwitzland”.

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Peraltro, “non era la sola ad esibire quella disgustosa figura e ha ironizzato sul fatto che si trattasse di una scelta mossa da humor nero. E, invece, trattasi chiaramente di una sprezzante istigazione all’odio razziale, peraltro in un momento pericolosissimo di forte tensione sociale”.

La denuncia-querela, sottolinea l’Anpi, è stata presentata “nei confronti di Selene Ticchi D’Urso e di tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia di Predappio del 28 ottobre 2018 (ovvero che non l’hanno impedita), dei quali si chiede l’identificazione”.