di Fabio Gavelli
"La mancanza di manodopera qualificata viene lamentata da aziende di tutti i settori. Dallo Stato servono politiche strutturali ed efficaci, intanto noi di Cna stiamo facendo la nostra parte". Lorenzo Zanotti, imprenditore, presidente di Cna Forlì-Cesena, è un’altra voce che si aggiunge a quelle che già sono intervenute sul Carlino di mercoledì su uno dei problemi posti dal mondo delle aziende.
Zanotti, lei presiede un’associazione con 5.800 imprese iscritte: quali profili professionali non si trovano?
"Tanti, praticamente non c’è settore che non senta il problema. In particolare non ci sono i lavoratori qualificati. L’edilizia vive un boom a seguito dei bonus, ma chi sa fare certi lavori non si trova. La ristorazione è alla perenne ricerca di personale, altre aziende chiedono tecnici e operai specializzati, ma senza riuscirci".
Quali sono le cause?
"È un insieme di fattori. Il primo è quello culturale: da tanti anni le famiglie hanno indirizzato i figli verso i licei e non le scuole tecniche e professionali. Poi c’è una questione di cui non si parla mai, ma è fondamentale: assistiamo a un calo demografico preoccupante. A fronte di tantissimi pensionati, viene meno la forza lavoro".
Alcuni imprenditori sostengono che le forme di assistenza disincentivano tante persone a lavorare.
"Mah, ci saranno anche questi casi, ma non sono centrali. Il punto è che non si incontrano domanda e offerta di lavoro e gli uffici di collocamento non funzionano".
Stipendi troppo bassi?
"Purtroppo non si trovano neppure occupazioni di qualità, proposte da aziende moderne, con retribuzioni interessanti: è un freno grandissimo alla ripresa".
Cosa fa Cna in proposito?
"Incontri negli istituti tecnici e professionali per informare gli studenti delle opportunità sul territorio. Magari raccoglieremo frutti fra 10 anni, intanto partiamo".
E sul breve termine?
"Organizziamo in collaborazione con alcuni istituti di Forlì e Cesena degli stage e delle visite in azienda. L’obiettivo è far capire ai giovani che le nostre imprese non sono delle seconde scelte, ma sono all’avanguardia in tanti aspetti. Quando i ragazzi arrivano in quinta sono più propensi a prendere in considerazione delle proposte".
La formazione può aiutare?
"Certamente. Tempo fa abbiamo fatto un corso per panettieri: la dozzina di partecipanti ha trovato posto appena ha finito. Molti nostri associati promuovono corsi professionalizzanti. In questo campo collaboriamo anche con i salesiani che fanno corsi per saldatori e altre attività metalmeccaniche. La Regione inoltre è molto attiva su questo fronte".
Può fare degli esempi?
"Esistono progetti di un anno o due per formare i giovani diplomati o anche riqualificare chi non lavora più. Come Cna abbiamo allo studio una ’scuola di formazione’ rivolta al settore della nautica, molto importante per il nostro territorio".
Le imprese si sentono coinvolte?
"Sì, noi insistiamo anche sulla necessità di promuovere corsi per fidelizzare il personale. Anche proponendo la flessibilità degli orari, quando il sistema produttivo lo consente".