Per dire no alla guerra e invocare la pace in Ucraina, sul sagrato della basilica di San Mercuriale cristiani e credenti di altre fedi si sono uniti nella preghiera ecumenica proposta dalla diocesi di Forlì-Bertinoro
attraverso il Centro diocesano per l’ecumenismo e il dialogo. Il responsabile, don Enrico Casadio, ha introdotto davanti a circa duecento persone presenti in piazza: "Siamo qui per dire di no alla guerra – ha spiegato –, per pregare insieme, chiedere la pace perché, come ha detto il Papa, chi fa la guerra elimina l’umanità e Dio è con gli operatori di pace".
Una rappresentanza della comunità ucraina, che poco prima aveva celebrato la propria liturgia nella chiesa di San Filippo, e poi si era recata in piazza Saffi percorrendo le poche centinaia di metri, era sul sagrato con la bandiera nazionale e all’inizio ha anche intonato un inno del proprio Paese. Don Casadio ha ringraziato i rappresentanti delle altre religioni che erano presenti insieme al sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, e ad altre personalità: il presidente
della comunità islamica, i rappresentanti delle comunità ortodossa rumena e moldava, quello della Chiesa avventista che si è unito spiritualmente.
Il vicario generale della diocesi, don Enrico Casadei, ha portato il saluto del vescovo, che era a Firenze all’incontro Mediterraneo, frontiera di pace proposto dalla Conferenza Episcopale Italiana, e ha letto il messaggio di monsignor Livio Corazza. Ha poi preso la parola don Vasyl Romaniuk, assistente spirituale degli ucraini greco-cattolici di Forlì, Faenza, Cesena e Imola. "Siamo circa 700 ucraini a Forlì. Siamo grati per la vostra vicinanza e per l’attenzione che anche in questo momento ci dimostrate" Il vescovo, accogliendo l’appello di Papa Francesco, ha invitato mercoledì alla giornata di digiuno e preghiera per la pace in Ucraina e presiederà la messa con il rito delle ceneri alle 19.30 in Cattedrale. Alessandro Rondoni