È un appello accorato quello lanciato dai circoli Arci, tramite una nota a firma della presidente Frida Forlivesi: i circoli, infatti, pur con l’arrivo della zona gialla restano ancora chiusi e molte saracinesche rischiano di non alzarsi più. "A oggi le associazioni ricreative e culturali rimangono chiuse e senza alcuna prospettiva – scrive Forlivesi –. Mentre per svariate categorie il governo ha previsto ristori e sgravi, molti circoli e associazioni provvisti di solo codice fiscale rischiano lo stop definitivo".
Il Comitato Arci di Forlì rappresenta 46 fra circoli e associazioni culturali affiliate distribuite sul nostro territorio. Di queste, 30 a Forlì, 4 a Bertinoro, 2 a Civitella, 5 a Forlimpopoli, 1 a Galeata, 1 a Meldola, 2 a Predappio e 1 a Santa Sofia. "Si tratta – va avanti la presidente – di un enorme patrimonio di aggregazione, corsistica, socialità, ricreazione, cultura, didattica, musica, capace di aggregare e rispondere alle esigenze di otre 10.000 soci". Per rispondere all’urgenza, il comitato di Forlì ha inviato una lettera ai sindaci dei comuni ove hanno sede i circoli affiliati chiedendo "interventi economici diretti, per quanto di loro competenza, e di pressione rispetto ai livelli politici ed amministrativi superiori allo scopo che questo capitale non venga definitivamente ucciso dalla pandemia".
"I nostri circoli culturali ricreativi, che per molte zone sono l’unico punto di riferimento e di socialità, sono allo stremo – cita la lettera diretta ai primi cittadini – e rischiano di non avere più la possibilità di riaprire dopo aver addirittura affrontato costi per adeguare i locali ad accoglienza, distanziamento e disinfezione; è un pericolo imminente che occorre cercare di evitare per le drammatiche ripercussioni sul tessuto sociale. Pertanto, riconoscendo la gravità della pandemia, pur apprezzando quanto disposto finora in merito a contributi e ristori, siamo a rafforzare la richiesta di un incontro allo scopo di valutare insieme le nostre proposte di intervento a sostegno delle nostre realtà per quanto di competenza e ambito delle amministrazioni locali".
La lettera prosegue con una serie di interventi concreti che andrebbero a sostegno dei circoli: "Chiediamo l’annullamento dei costi di gestione rifiuti, per tutti i mesi di chiusura e di perorare la nostra causa in Regione promuovendo, in particolare, la possibilità di una riapertura con somministrazione, anche con orari ridotti come consentito a bar e ristoranti e di disporre, anche per i circoliassociazioni che svolgono esclusivamente attività istituzionale il credito d’imposta per gli affitti versati per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020, come già avvenuto nei precedenti marzo-aprile-maggio-giugno".