di Matteo Bondi
Ha il volto di una statua ricostruita dopo una rielaborazione grafica al computer dopo il ritrovamento di un suo dentino, ha un’età che si aggira sui 600.000 anni e, ora, grazie anche al contributo degli alunni della classe 4ª A della scuola elementare De Amicis di Forlimpopoli, ha anche un nome: Heidel. Si tratta dell’ormai celebre ‘bambino d’Isernia’. Il dentino in questione fu ritrovato nello scavo archeologico che sorge vicino al Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia. Un ritrovamento eccezionale considerando che si tratta del più antico reperto umano mai trovato in Italia.
Il Museo stesso, in collaborazione con la rivista Focus Junior, nel gennaio di quest’anno ha così deciso di lanciare un’iniziativa che coinvolgesse le scuole italiane per trovare un nome alla statua che riproduce le fattezze del bambino. Oltre 300 classi provenienti da tutta Italia hanno così partecipato all’iniziativa e in tre hanno, indipendentemente fra loro, proposto lo stesso nome, poi selezionato come vincitore, Heidel appunto. Il nome è ispirato alla specie umana estinta homo heidelbergensis, vissuta tra 600.000 e 100.000 anni fa e a cui apparteneva il bambino il cui dentino è stato trovato.
Gli alunni hanno così stabilito che Heidel fosse un nome più che appropriato. Le tre classi che avevano proposto il nome vincente sono state rivelate durante un incontro virtuale tenutosi il 7 giugno scorso, durante il quale un’esperta ha spiegato tutti i partecipanti i segreti del bambino preistorico. Oltre alla 4ª A forlimpopolese, hanno vinto anche la 3ª B della scuola elementare Salvo D’Acquisto di Cesena e la quarta classe del Gruppo Acqua Cristallina della scuola primaria di Inverigo. I giovani vincitori sono stati anche invitati, come premio, a visitare gli scavi archeologici di Isernia nel prossimo settembre per vedere dal vivo i reperti ritrovati.