Apparentemente il settore dell’edilizia gode di ottima salute. Non è tutto oro quel che luccica, perché anche il super-lavoro, a volte, nasconde più di una insidia. La congruità dei prezzi, la carenza di materie prime, la complessità delle gare d’appalto, i livelli di progettazione, le scadenze della rendicontazione e il numero di imprese disponibili per una corretta e tempestiva attuazione del Pnrr: questi alcuni dei temi trattati nel corso di un incontro svoltosi mercoledì in municipio con il presidente di Ance provinciale Franco Sassi e il direttore Giovanni Calzolari, insieme al sindaco Gian Luca Zattini, all’assessore ai lavori pubblici Vittorio Cicognani e all’assessore alle imprese, Paola Casara.
"Le risorse messe in campo dall’Europa con il Pnrr rappresentano un’occasione mai esistita per il futuro, la crescita e la riqualificazione dei nostri territori. Tuttavia – ha esordito il sindaco Zattini – bisogna avere la capacità critica e il senso di responsabilità per comprendere i mutamenti in corso, le tensioni sui mercati dettate dall’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime, il calo dei consumi e le ripercussioni causate dal conflitto". Insomma, "non sarà così banale mettere a terra milioni di investimenti tenuto conto dei rivoli della burocrazia, della difficoltà a reperire imprese serie e qualificate e delle scadenze serratissime dettate dal Piano. Non si tratta, dunque, di un problema di risorse e di coperture. Ciò di cui dobbiamo essere consapevoli sono le criticità relative ai meccanismi della rendicontazione, ai tempi di espletamento delle gare e alla partenza dei lavori".
Parole che hanno trovato il consenso nel mondo delle imprese. "Le preoccupazioni del sindaco – dichiara Sassi – sono legittime e giustificate. Sono già parecchi mesi che, come associazione nazionale dei costruttori edili, denunciamo ad ogni livello le fragilità e i principali vulnus del Pnrr. La difficoltà maggiore riguarderà la predisposizione e pubblicazione delle gare di appalto e il rischio sempre più frequente che vadano deserte, a causa dell’esplosione dei prezzi delle materie prime. In assenza di prezziari di riferimento aggiornati, le imprese rischiano di non vedersi riconosciuti i maggiori costi sostenuti per le opere rispetto a quanto preventivato, a causa di un meccanismo di revisione prezzi lacunoso ed insufficiente. Ad incidere negativamente contribuisce, inoltre, la difficoltà di giungere rapidamente alla fase di progetto esecutivo soprattutto nei Comuni più piccoli".