Forlì, 17 marzo 2020 - Ci sono 144 contagi da coronavirus nella provincia di Forlì-Cesena, 41 più di ieri. Tra questi, vi sono 74 casi a Forlì (22 in più rispetto a ieri) e 70 a Cesena (19 in più rispetto a ieri). «Siamo una comunità, un’unità inscindibile di intenti e obiettivi. Ne abbiamo passate tante, ce la faremo anche questa volta». È con queste parole piene di fiducia che Sergio Venturi, commissario ad acta sull’emergenza coronavirus in Emilia Romagna, ha concluso la consueta diretta Facebook per comunicare il bilancio aggiornato di contagiati, deceduti e guariti. Una diretta diventata, con il passare dei giorni, un appuntamento fisso per migliaia di residenti in regione.
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Prima di tutto, i numeri: su 4mila casi di positività registrati complessivamente in Emilia Romagna (478 in più rispetto a ieri). I decessi complessivi in regione sono 396 (50 in più rispetto a ieri): di questi, uno riguarda persone residenti nella provincia di Forlì-Cesena.
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Ci sono, tuttavia, anche dei segnali che fanno ben sperare: salgono a 134, infatti, le guarigioni in tutta la regione (ieri erano 88). Cresce anche il numero dei posti-letto: tra ieri e oggi sono stati allestiti ulteriori 218 posti letto per i pazienti colpiti da coronavirus. Si passa così da 2.262 a 2.480, tra ordinari (2.111) e di terapia intensiva (369). Uno sforzo notevole, quello messo in campo dalla rete ospedaliera dell’intero territorio per attuare il piano di rafforzamento regionale. In particolare, in Romagna si sono aggiunti 309 posti letto: tra questi, 55 (di cui 8 per terapia intensiva) a Forlì e 47 (di cui 17 per terapia intensiva) a Cesena.
Un’altra nota di positività riguarda lo sforzo compiuto dai volontari: nella giornata del 16 marzo sono stati 156 i volontari operativi in Emilia-Romagna, per un totale di 1.507 dal 23 febbraio scorso. Tra i nuclei più consistenti ci sono proprio quelli impegnati nell’area di Forlì-Cesena (15), terza provincia menzionata da Venturi dopo Parma e Rimini. Diverse le attività svolte: dall’aiuto ai Comuni nell’assistenza alla popolazione (ad esempio, consegna della spesa e dei farmaci alle persone più fragili), al supporto delle ambulanze; fino alla sanificazione dei mezzi di soccorso. A ciò si aggiunge il sostegno tecnico alle più recenti installazioni per il pre-triage ospedaliero (ad es., tende e ospedali da campo).
Buone notizie? Sì, ma non abbastanza per abbassare la guardia, frena Venturi. Il tanto atteso calo dei contagi arriverà – se tutti continueranno a rispettare le drastiche misure restrittive messe in atto nell’ultima settimana – soltanto fra qualche giorno.