
Giulia Dotti
Ciao, Cippi. Penso che sia stata una terribile disgrazia. Ogni momento spero di svegliarmi da questo brutto incubo e averti vicino a me. Mi hai sempre preso in giro, perché sono più vecchia di te e me ne sarei andata prima, ma purtroppo non è stato così. Mi mancherà farti da mammina, sentire la mamma ripeterti cinquanta volte al giorno di metterti le ciabatte o il babbo urlarti di fare presto, perché il tuo ritardo cronico non ti ha mai abbandonato
Mi mancherà ridere a crepapelle, guardando programmi insensati o cantare a squarciagola le canzoni della Chiesa sull’Ape o sul motore. Tu, Cippi, sei una persona forte, molto più di me. Siamo sempre stati gli opposti: io la parte razionale e tu quella sentimentale.
Tutti quelli che ci conoscono sanno la bella persona che sei: buono, onesto e sincero, molto sincero, a volte con me anche troppo. Sono sicura che se, guardando il cielo, vedrò una stella più luminosa delle altre, è perché quella stella sei tu.
Eh, caro Cippi, non sei riuscito a fare il tuo anno all’estero, in America, ma d’ora in poi io, la mamma e il babbo saremo i tuoi occhi e ti porteremo dove hai sempre sognato di andare.
Il giorno del mio compleanno, mentre stavamo ballando, mi hai sussurrato all’orecchio "Giuly, anche se a volte litighiamo, ti voglio un gran bene e nessuno ci separerà mai". E avevi ragione, perché anche se i nostri corpi sono separati, le nostre anime saranno unite per sempre. Sono certa che accanto a te in questo nuovo viaggio ci siano il Dindo e la Dinda, i tuoi amici immaginari di quando eri bambino, per cui ti ho preso tanto in giro, e che sono certa non ti lasceranno mai.
Solo mi mancherai, ci mancherai. Io, il babbo e la mamma saremo sempre con te e non ti dimenticheremo mai. Ti amiamo alla follia.
Giulia Dotti, sorella di Lorenzo