REDAZIONE FORLÌ

Caporalato a Forlì, braccianti pagati 50 euro al mese. Quattro arresti

Durante i turni di lavoro non potevano nemmeno andare in bagno o mangiare

Forlì, 15 aprile 2020 – Intimidazioni, minacce, paghe da fame, ore e ore di lavoro sottopagato. Un’indagine della Squadra Mobile (video), coordinata dal pm Rago, ha scoperchiato un’associazione a delinquere guidata da quattro pakistani. Tutti arrestati: i ‘caporali’ erano due 44enni e due 22enni.

La polizia la definisce "una vera e propria organizzazione criminale" dedita al caporalato. I pakistani avevano arruolato un gruppo di 45 braccianti per l’agricoltura, tutti richiedenti asilo pakistani o afgani. Percepivano 5 euro all’ora e lavoravano tra le 60 e le 80 ore a settimana: la legge prevede 9,60 euro per un massimo di 44 ore. Alla fine, i braccianti percepivano solo 250 euro al mese. E 200 le spendevano per vitto e alloggio, benché si trattasse di casolari abbandonati senza acqua calda, con materassi buttati a terra e in pessime condizioni igienico-sanitarie.

Durante il lavoro, era proibito andare in bagno o fare una pausa pranzo. Chi aveva sollevato perplessità, valutando di rivolgersi ai sindacati, era stato minacciato. I caporali ricevevano 12 euro dai committenti al posto dei 20 previsti dalla legge: un giro d’affari che aveva fruttato tra 80 e 100mila euro. A riceverli, in Pakistan, erano persone fittizie.

Inoltre, sono denunciati impenditori agricoli che hanno impiegati questi braccianti, in tutta la Romagna.