Bertinoro (Forlì), 20 marzo 2022 - Il figlioletto Carlo, nato lo scorso 20 dicembre, ma anche il suo rapporto con la musica e, soprattutto, con la natura e con la sua Bertinoro. Questi i temi che ha toccato Biagio Antonacci nell’intervista uscita sul numero di marzo di Vanity Fair. Il cantautore non ha mancato, in particolare, di parlare dei suoi ulivi e del ritmo lento che hanno preso le sue giornate da quando ha lasciato che acquisissero il ritmo delle stagioni: è successo da quando, ormai 15 anni fa, è passato da Bertinoro e se n’è innamorato, al punto da acquistare una tenuta dove risiede per buona parte dell’anno.
"L’ulivo da giovane è come un bambino: nei primi due anni devi averne cura, devi dargli l’acqua se non piove. Poi diventerà qualcosa di magico e indipendente, un cavaliere imbattibile. Un albero adulto può anche essere tradito, ma resiste: se ne bruci metà, l’altra metà sopravvive – ha raccontato Antonacci nell’intervista –. Queste cose le ho imparate studiando i miei, di ulivi. Mi sono messo non davanti ad ammirarli, ma dietro, nascosto dai loro tronchi, per capire. Ne ho molti nella mia azienda agricola a Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena. È una casa su un colle, baciato dal sole. Ci sono arrivato per caso nel 2007 e ho sentito attrazione per quella terra con cui non avevo nessun legame, in cui non avevo radici". Pronto è arrivato il commento sui social della prima cittadina del colle, Gessica Allegni, che si è rivolta direttamente al cantautore e ha tenuto anche a fare un augurio speciale per la nascita dell’ultimogenito di casa Antonacci: "Grazie Biagio Antonacci per le tue belle parole su Bertinoro in questa intervista a Vanity Fair. Felici e orgogliosi di averti tra noi! Benvenuto ancora, Carlo".
Antonacci ha spesso partecipato alla vita culturale del suo paese d’adozione: uno degli ultimi progetti che lo hanno coinvolto e visto tra i promotori è ‘Danteinoro’, ovvero un percorso multimediale tra Bertinoro e Polenta di Dante sulle tracce del sommo poeta. Biagio Antonacci stesso, insieme a Giuseppe Fiorello, Milena Gabanelli, Moni Ovadia, Giorgio Panariello e Micaela Ramazzotti, hanno prestato la loro voce per fare da guida ai visitatori che, scansionando un QrCode posizionato su specifici luoghi d’interesse, potranno sentirli raccontare da interpreti d’eccezione. Antonacci si può ascoltare alla Pieve di Polenta interpretare alcune terzine del V Canto dell’Inferno.
Gli altri codici sono posizionati, sempre a Polenta, sul sagrato della chiesa e al poggio del cipresso di Francesca. A Bertinoro, invece, si potranno ascoltare passi della Divina Commedia fermandosi alla colonna degli anelli, al palazzo comunale e, infine, alla rocca, dove il percorso si conclude.