di Anja Rossi
Ci sono i tempi dello storico presidente gialloverde, Nevio Pampolini, e mille ricordi, uno in fila all’altro, come i fili d’erba presenti allo stadio. E poi le urla, gli incitamenti, le sconfitte e le vittorie. Dietro a un pallone ci sono i racconti, e dietro i racconti la storia di un paese, tutto quello che ‘fa’ comunità. Sono cent’anni per il Tresigallo Calcio. E oggi, la Società Tresigallo Calcio A.S.D. festeggia alle 20.30 alla biblioteca di Tresigallo, in via del Lavoro 2. In occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla fondazione, sarà presentato il libro commemorativo ‘Cent’anni di Giallo Verde: il Calcio a Tresigallo 1920-2020’ di Giuseppe Muroni. Verrà inoltre inaugurata la mostra fotografica che raccoglie le immagini più significative della storia della società. La mostra, allestita da Sogni, accanto alla biblioteca, rimarrà aperta per alcuni weekend fino al 20 settembre dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 22. C’è anche l’annullo filatelico creato da Poste Italiane.
Per l’occasione, è stato invitato anche il presidente della Spal, Walter Mattioli vecchio amico e profondo conoscitore del calcio dilettantistico ferrarese. Il libro sul calcio a Tresigallo "è una cosa piccola, di paese, con testimonianze che cercano di ricostruire i cent’anni di storia della società" racconta Giuseppe Muroni. Il libro è concepito come fosse una metropolitana della memoria: ogni fermata, un decennio del Tresigallo Calcio. Agli inizi, con ispirazione d’oltremanica, si chiamava Tresigallo Football Club. "In una stanza di campagna, tra la muffa e la nebbia, un gruppo di amici appartenenti alle famiglie più in vista del paese, si ritrova per dare vita alla magia del calcio. È il 1920, e il paese era formato da una via e qualche borgo immerso nella povertà" spiega Muroni. E proprio l’amicizia, come in tante altre storie, diventa il collante del fenomeno calcistico di quella che sarà ricordata come la città del Novecento. Si avvicendano negli anni intere dinastie di fratelli, padri e figli, tutti a militare con le maglie gialloverdi. Il paese intanto cambia, rinnovato interamente negli anni Trenta. Prende avvio anche la costruzione dello stadio, oggi intitolato al presidente Pampolini. Ma nel libro "c’è spazio anche per campi da calcio di fortuna – racconta ancora Muroni – squadre private dei propri giocatori a causa della guerra, del periodo d’oro degli anni Cinquanta, del successivo fallimento e della rinascita della fine degli anni Sessanta, di presidenti e volontari, di giocatori partiti dal campetto di provincia e arrivati tra i professionisti in Serie A e B, come i fratelli Filippo e Vinicio Tumiati, Alberto e Carlo Fontanesi, Arturo Massari. La storia della squadra diventa storia di un’intera comunità". "Da quando nel 2017 è avvenuto l’avvicendamento societario, il centenario è sempre stato il nostro chiodo fisso – conclude Tobia Ansaloni, capitano della squadra e organizzatore delle iniziative – Il Tresigallo Calcio è diventato una grande famiglia".