Spal, la ricetta del neo dg Carra:: "Ridurre i costi, senza smobilitare"

"Il presidente mi ha chiesto di riorganizzare la società ottimizzando le spese, ma si può fare bene lo stesso"

Spal, la ricetta del neo dg Carra:: "Ridurre i costi, senza smobilitare"

Spal, la ricetta del neo dg Carra:: "Ridurre i costi, senza smobilitare"

Dieci anni a Parma ("Dal 2000 al 2004 in A e poi nella ripartenza dalla D tra il 2015 e il 2021") e gli ultimi due a Catania sono il bagaglio del nuovo direttore generale della Spal Luca Carra, che si è presentato ieri fresco fresco di insediamento: "Sono operativo in sede da appena 24 ore – racconta l’interessato – ma già in full immersion Spal da tempo. A Catania avevo ancora un anno di contratto, ma Joe in un paio di settimane mi ha instillato un tale entusiasmo e amore per questo club che mi fa dire che darò il massimo perchè ci si possano cavare soddisfazioni". Parmigiano di nascita, Carra spiega subito cosa gli ha chiesto il presidente Tacopina, presente via Skype: "Mi ha affidato il compito di riorganizzare la società ed ottimizzare i costi. Attenzione: non significa non spendere e non fare una buona squadra, bensì spendere bene e non gettare soldi. Non è matematico che investendo tanto si vinca, ci sono molti esempi sotto gli occhi di tutti".

D’accordo, i soldi non faranno la felicità, ma un po’ aiutano… "Dalle mie parti si dice che aiutano a essere infelici meglio…. Scherzi a parte, non sto dicendo che sono qui a tagliare i costi e che avremo un budget risicato, ma che sono qui a ridurre gli sprechi e ottimizzare gli investimenti. In C i ricavi sono pochi, ma il presidente non intende affatto smobilitare, bensì far crescere la Spal".

Non può passare che siccome hanno vinto Mantova e Carrarese ora meno si spende e più si vince, eh…?

"Sono d’accordo. Ma è anche vero che non sempre i nomi importanti fanno vincere, in C soprattutto i meno famosi corrono e spesso vincono più dei famosi. Il campionato richiede corsa e lotta. Ma la società sta bene; la situazione debitoria ereditata anni fa si va riducendo di anno in anno e la vogliamo chiudere al più presto assolvendo agli impegni presi e rilanciando il club. Perdere non mi piace, mi piace vincere, anche se promettere nel calcio è sempre difficile perché la ricetta assoluta non esiste. L’obiettivo quindi è fare il meglio possibile".

Che ne è del ricorso contro il -3?

"Se ne stanno occupando i legali, io ancora non l’ho affrontato. So invece dei problemi alla voce tifosi e vorrei fare passi per normalizzare l’ambiente: si vince solo spingendo uniti nella stessa direzione. Lavorerò con la massima trasparenza anche per questo".

L’avvicendamento tra Danzè e Casella?

"Con Paolo ci sentivamo spesso già da tempo e lo sentivo entusiasta e voglioso. Ha preso una decisione importante per la sua vita per problemi personali che gli impedivano di dare il 100% per la Spal e ha fatto il passo indietro. Casella era l’altro candidato e ci erano piaciuti entrambi, quindi è naturalmente subentrato lui".

Che ne sarà del vivaio?

"Ho visto numeri che dicono che la Spal sta investendo tanto nel settore giovanile. Bene così, è un asset fondamentale".

Mauro Malaguti

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