REDAZIONE FERRARA

Spal capace di reagire e rimontare. Nel ritorno sono segnali di carattere

Contro Ascoli, Perugia e Lucchese i biancazzurri hanno saputo recuperare la situazione di svantaggio

La formazione di Dossena in questo girone di ritorno sembra voler lottare di più

La formazione di Dossena in questo girone di ritorno sembra voler lottare di più

C’è una costante che fa sorridere mister Dossena nelle prime tre gare del girone di ritorno della Spal: la reazione immediata a un gol subito, oltre alla capacità di tenere duro fino alla fine. In precedenza tante volte i biancazzurri in circostanze simili avevano alzato direttamente bandiera bianca, consegnandosi agli avversari di turno senza colpo ferire.

La squadra continua ad avere mille limiti e difetti, ma se tre indizi fanno una prova, la Spal ha finalmente dimostrato di non perdere la testa nei momenti più difficili. Riuscendo a ribaltare l’inerzia delle partite e poi restare sul pezzo fino al triplice fischio. Ma entriamo del dettaglio, analizzando quello che è successo nelle ultime tre gare dei biancazzurri. Ad Ascoli, nel giorno del debutto di El Kaddouri in cabina di regia, l’approccio della Spal non era stato esattamente dei migliori. Tanto che il Picchio ha sbloccato il risultato dopo appena nove minuti con Caccavo, un attaccante che in precedenza non aveva segnato nemmeno un gol tra i professionisti.

Poteva essere una doccia fredda per la Spal, che la settimana prima aveva subito la rete del pareggio del Gubbio a tempo scaduto. Invece la squadra di Dossena si è subito riversata nella metà campo avversaria, trovando la rete dell’1-1 dopo otto minuti con un colpo di testa di giustezza di Antenucci. Anche dopo la sosta, nella prima partita del 2025, le cose si erano messe piuttosto male per i biancazzurri.

In inferiorità numerica in seguito all’espulsione di El Kaddouri prima dell’intervallo, la Spal è andata sotto nel cuore del secondo tempo contro il Grifo, per il quale a quel punto fare bottino pieno sembrava poco più di una formalità. Invece la rete di Di Maggio ha dato la scossa ai biancazzurri che hanno impiegato appena sette minuti per riorganizzarsi e confezionare l’azione del pareggio, guarda caso finalizzata da bomber Antenucci.

Venerdì scorso allo stadio Porta Elisa invece la gara si è sviluppata in maniera diversa. Stavolta la Spal non ha sbagliato approccio, anzi l’impatto dei biancazzurri sul campo della Lucchese è stato devastante. Sullo 0-2 all’intervallo però un black out inspiegabile della squadra di Dossena ha rimesso in carreggiata la Lucchese, che prima ha accorciato le distanze e poi pareggiato i conti. Sul 2-2 sono riemersi i fantasmi del recente passato, ma la Spal ha dimostrato di possedere carattere e attributi che in precedenza le erano sconosciuti. L’azione che ha portato al gol di D’Orazio è il manifesto di una squadra consapevole di dover fare in conti con una serie di problemi irrisolti ma che non è più disposta ad arrendersi senza lottare.

Per la cronaca, tra la rete di Magnaghi e quella del 2-3 spallino sono trascorsi appena due minuti. Sono tre segnali forti e chiari quelli lanciati dalla Spal nelle prime tre giornate del girone di ritorno, di quelli che non lasciano indifferenti i tifosi che a prescindere dalle sconfitte non avevano tollerato la resa incondizionata della squadra in una serie di partite.

Adesso però non bisogna fermarsi, ricordando che la disfatta di Pontedera era arrivata dopo tre vittorie di fila.

Stefano Manfredini

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