
Invece della partita della riscossa, è un’ennesima sconfitta al Mazza. I toscani la chiudono nel primo tempo e resistono a una reazione sterile.
I timidi segnali incoraggianti lanciati a Pescara si sono rivelati un abbaglio. La Spal crolla in casa contro l’Arezzo, incassando la sedicesima sconfitta in 30 gare di campionato. Un numero che fa impressione, come l’unico punto conquistato (sabato scorso allo stadio Adriatico) nelle ultime sette giornate. Gli amaranto vanno a segno nel primo tempo con Gilli sugli sviluppi di un corner (su dormita di Nador) e con una punizione di Pattarello, poi gestiscono il risultato senza problemi, centrando un successo mai in discussione. Sensazioni della vigilia confermate, con mister Baldini che per la prima volta schiera la squadra col 4-4-2. Un assetto ultra-offensivo, perché in linea mediana è un playmaker puro come Radrezza ad affiancare il rientrante Paghera, mentre sulle fasce agiscono due punte esterne come D’Orazio e Parigini. La principale novità è in attacco, dove in tandem con l’insostituibile Antenucci c’è Karlsson e non Molina, che sembrava destinato a una maglia da titolare.
L’adrenalina costa un’ammonizione dopo una manciata di secondi a Paghera, che affonda il tackle su Guccione rimediando un cartellino che poi lo condiziona, fino alla sostituzione nel corso dell’intervallo. L’Arezzo comanda la partita, con una buona circolazione di palla che manda al tiro prima Tavernelli e poi Guccione, sui quali Galeotti risponde presente. L’unica chance spallina degna di nota della prima frazione arriva su una punizione laterale del solito D’Orazio, il cui destro a giro viene smanacciato da Trombini in maniera provvidenziale. All’Arezzo invece basta un corner per sbloccare il risultato: il cross di Tavernelli pesca la testa di Gilli, che anticipa Nador e batte Galeotti. La dormita del togolese mette in discesa la partita degli amaranto, che prima della mezz’ora raddoppiano con un’altra palla inattiva. In questo caso un magistrale calcio di punizione a giro di Pattarello che dal vertice destro dell’area disegna una parabola che si insacca all’incrocio dei pali. Mister Baldini prova a dare la scossa con due sostituzioni all’inizio della ripresa: dentro Haoudi e Rao al posto di Paghera e Karlsson. Effettivamente la Spal spinge sull’acceleratore alla ricerca del gol che riaprirebbe la partita, ma la pressione dei biancazzurri dura una manciata di minuti, nel corso dei quali Rao, D’Orazio e Antenucci sprecano opportunità significative. Non succede di fatto più nulla, se non una ripartenza pericolosa di Pattarello che viene disinnescata da Galeotti e un cartellino giallo pesante per Antenucci, che come Mignanelli martedì prossimo salterà la trasferta sul campo della Pianese per squalifica.
E se oggi Legnago Salus e Milan Futuro dovessero vincere, la Spal – assieme alla Lucchese, fresca di maxi-penalizzazione – si ritroverebbe penultima. Non c’è limite al peggio.
Stefano Manfredini
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