Schiavon, cuore spallino. "Dossena ha fatto bene, porterà più entusiasmo»

L’ex biancazzurro commenta: "Pensavo che Di Carlo rimanesse, ma il calcio è così. Il nuovo tecnico a Vercelli è stato bravo e conto sul curriculum di Carra e Danzè".

"Dossena ha fatto bene, porterà più entusiasmo"

"Dossena ha fatto bene, porterà più entusiasmo"

Dopo una stagione da 36 presenze in Eccellenza con la maglia del Sant’Agostino, Eros Schiavon si guarda attorno per decidere cosa fare del suo futuro. Classe 1983, l’ex centrocampista spallino non ha ancora scelto se appendere le scarpe al chiodo per intraprendere una nuova esperienza da allenatore o continuare col calcio giocato.

Quindi Schiavon non smette, come si era invece vociferato in queste settimane?

"Ancora non lo so, dipende da quali opportunità arriveranno. Se dovessi ricevere una proposta da allenatore, allora deciderò di smettere a giocare, in caso contrario andrò avanti: fisicamente sto bene, vengo da una stagione di Eccellenza in cui sono sceso in campo 36 volte, non ho problemi a continuare".

Parliamo un po’ della Spal. La sorprende questa ennesima rivoluzione?

"Onestamente pensavo che Di Carlo sarebbe rimasto, aveva portato dei cambiamenti negli ultimi mesi e la Spal aveva raggiunto una meritata salvezza grazie anche al suo lavoro. Ma il mondo del calcio è fatto così". Che ne pensa del nuovo mister Dossena?

"Immagino avrà tanto entusiasmo e tanta voglia di far bene, viene da un’esperienza positiva in una piazza che conosco come Vercelli. Potrà dare all’ambiente quella sferzata di freschezza che serve, in più cambieranno anche il direttore generale e quello sportivo, quindi si ripartirà proprio da zero".

Era necessario fare piazza pulita, secondo lei?

"Confido nel curriculum degli ultimi arrivati, che non mi sembra niente male. L’ambiente vuole tornare al più presto dove merita, se arrivano i risultati poi tornerà anche l’entusiasmo. Da tifoso spero che il cammino della Spal possa prendere una piega diversa rispetto a quello degli ultimi tre anni".

Che cosa è mancato alla Spal nel periodo che lei ha citato? "Voglio soffermarmi in particolare sulla stagione passata: penso che gli infortuni abbiano influito parecchio, nella prima parte di campionato la rosa è stata falcidiata da problemi fisici ad alcuni dei giocatori più esperti ed importanti. Queste cose, purtroppo, fanno la differenza in negativo, perché ad un certo punto c’erano tanti giocatori esperti fuori nello stesso momento". Poi la stagione si è comunque raddrizzata…

"I nuovi innesti nel mercato di gennaio hanno aiutato, la classifica era diventata preoccupante e nonostante un’annata tribolata era troppo importante mantenere la categoria. Non scordiamoci comunque che con una vittoria in più la Spal avrebbe giocato i playoff".

Si dibatte molto del rapporto tra Tacopina e i tifosi. Qual è il suo pensiero?

"Io penso che al di là delle frizioni con presidenti, allenatori o giocatori, la Spal rimane e quella è la cosa più importante: è una società con più di cento anni di storia, si tifa Spal a prescindere da tutto. I rapporti si possono alterare, ma nulla vieta che in futuro non possa arrivare la tregua: come si dice in questi casi, il tempo sistema tutto".

Ai tifosi cosa vuole dire?

"Di continuare a supportare la Spal come hanno sempre fatto, nella speranza di tornare a lottare per obiettivi importanti".

Jacopo Cavallini

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