Come già accaduto un paio di mesi fa dopo la pesante sconfitta casalinga con la Virtus Entella, il direttore dell’area tecnica Alex Casella ci mette la faccia presentandosi davanti ai microfoni. Non cerca giustificazioni l’ex dirigente della Pro Vercelli, che di certo dopo tre successi di fila non si aspettava una batosta di queste dimensioni. "Abbiamo tanti giocatori fuori da diverse settimane, ma non deve essere una scusante – osserva –. Analizziamo la gara con grande rammarico e lucidità: se abbiamo giocato una gara del genere, la colpa principale è mia e della società, e mi riferisco a chi lavora ogni giorno al campo. Se non siamo riusciti a trasmettere alla squadra l’importanza di una partita come quella contro il Pontedera, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Era fondamentale giocare con la mentalità delle gare precedenti, invece la prestazione non è stata negativa soltanto sotto il profilo del risultato, ma a 360 gradi. Dico di più, sono stati fin troppo generosi i nostri tifosi a restare sugli spalti fino al triplice fischio. Non possiamo permetterci di avere queste due facce della medaglia: da un lato abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti, dall’altro possiamo tranquillamente subire sei o sette gol come se niente fosse. Se non capiamo che una partita come questa bisogna prepararla come se fosse la più importante della stagione, poi rischia di subentrare la superficialità e facciamo delle figuracce come stasera. Perdere ci può stare, ma non attraverso una prestazione come questa. Serve un esame di coscienza, non possiamo avere questi due poli opposti: siamo la Spal, non è possibile perdere in questo modo. Con mister Dossena parleremo in settimana per capire come tenere la luce della lampadina sempre accesa: serve un atteggiamento diverso. Dopo il terzo gol siamo letteralmente usciti dal campo fornendo una prova indecorosa. E un giocatore esperto come El Kaddouri non può farsi espellere in quel modo".
s.m.
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