Solidità ed equilibrio sono le sue parole preferite, due caratteristiche che non sono certo mancate nelle sue recenti prestazioni, tra ‘doppie doppie’, rimbalzi e triple. Perché Lorenzo Benvenuti è sempre a completa disposizione del gruppo, lo stesso che proverà a trascinare verso la salvezza in una stagione per lui particolare, quella della ripresa dopo il grave infortunio, che lo ha tenuto ai box per quasi tutta la scorsa stagione.
Benvenuti, prima cosa: come sta, e se si sente di nuovo al 100%.
"Mi sento bene e sì, posso dire di essere tornato al livello che speravo e che so di poter tenere. Prima di farmi male le cose stavano andando in crescendo, ed è stato un peccato dovermi fermare. Ho lavorato duro per tornare e mi sono fatto il mazzo, e vi assicuro che non è stato facile, ma i risultati che ho ottenuto sono i frutti di ciò che ho seminato negli scorsi mesi".
Quando si gioca bene e si vince poi è il massimo.
"Sì, ed è anche la cosa che conta di più, perché le prestazioni vanno e vengono, ma l’importante è portare a casa le partite. Domenica ci siamo riusciti e ci ha fatto bene, a noi e alla piazza, infatti alla cena di Natale è stato bello festeggiare questo ultimo successo tutti insieme. Ora l’obbiettivo da raggiungere già domenica è un altro…".
Quale?
"Vincere in trasferta, siamo l’unica squadra di A2 a non esserci ancora riuscita, e un colpo esterno darebbe tanto morale e ossigeno alla classifica. Sappiamo che Rieti è un campo difficile, ma approcciando bene la gara e resistendo alle loro spallate, sono certo che ce la potremo giocare fino in fondo".
I presupposti sono giusti, sul campo però siete sempre mancati lontano dalla Baltur Arena: c’è un motivo?
"Ancora non ce lo riusciamo a spiegare, anche se è chiaro che quando giochiamo in casa tutto è diverso e tutto ci viene più facile, tant’è che, a parte con Cividale, ce la siamo sempre giocata contro tutte le altre, compreso con chi sulla carta è considerato più forte di noi. La squadra c’è, siamo in costante crescita nonostante le assenze, adesso ci serve solo fare quel clic mentale per provare a stare dentro le partite anche fuori casa".
Tornando a lei, anche per una questione di età e di esperienza, con Delfino assente, si può definire leader e guida del gruppo?
"Non è che mi sento, devo esserlo, essendo io uno dei più esperti nel roster. Mi capita spesso di dare consigli ai più giovani, sia nel mio ruolo che in altri, ma fa parte del mestiere. Quindi non è un ruolo che mi spetta, ma un semplice scambio di informazioni per il bene dei singoli e della squadra".
Cosa chiede al 2025?
"Di giocare il prossimo ottobre in questa categoria con la maglia di Cento".
Giovanni Poggi
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