Sul taccuino di Giorgio Zamuner per il ruolo di terzino destro in alternativa a Dickmann spunta il nome di Gaetano Berardi, classe 1988, nelle ultime sette stagioni difensore e poi anche capitano del Leeds United, la società - che fu di Cellino e ora è guidata dall’italiano Radrizzani - da cui la Spal prelevò Antenucci. Berardi si è appena svincolato dalle dipendenze di Marcelo Bielsa ed è pronto a tornare in Italia dopo la lunga parentesi inglese. Il giocatore ha cittadinanza svizzera. E’ nato nel Canton Ticino da padre calabrese e madre elvetica, passando dopo la trafila nelle giovanili del Lugano al Brescia nelle cui file collezionò 105 presenze tra il 2006 e il 2012 tra serie B e A.
A 24 anni passò per tre stagioni alla Sampdoria, in cui per due campionati calcò di nuovo palcoscenici di A. A Leeds dopo sei stagioni in Championship, la seconda divisione britannica, si è infortunato al crociato all’inizio di quella del sospirato ritorno in Premier.
Dopo lunga assenza ha avuto alfine la soddisfazione del debutto in Premier League nella penultima giornata. Pur non trovando spazio, ha ottenuto infatti da Marcelo Bielsa la gioia dell’esordio con i peacocks, i "pavoni" del Leeds, sul campo del Southampton, condita da una vittoria per 2-0. L’addio dopo oltre 150 gare nel West Yorkshire è stato sentito e commovente: per tutti a Leeds era "il leone di Elland Road". E il club per riconoscenza gli aveva prolungato il contratto per un ultimo anno pur sapendolo ai box dopo l’intervento all ginocchio. "Beccato" al suo arrivo per qualche cartellino rosso di troppo, Berardi, che è giocatore di gran temperamento, si è rivelato nel tempo un perno del Leeds, e da protagonista ha riportato il club in Premier dopo tanti anni. Tecnicamente è un terzino destro normotipo (1,79) che sa anche giocare centrale e ha esperienza pure a sinistra, un po’ come Sernicola.
E’ Clotet a conoscerlo direttamente, perchè nel 2016-17 fu viceallenatore del Leeds con Garry Monk come head-coach. Evidentemente lo considera elemento di assoluta affidabilità per la nostra serie B.
m. m.